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“Una storia d’amore e di morte”: Elio Croce, medico e scrittore
Premiato a Milano il romanzo del medico di Lodi

Un "Romeo&Giulietta" in chiave moderna, tutto "on the road" tra gli Stati Uniti d’America e Venezia. "Una storia d’amore e di morte" è il primo romanzo del lodigiano Elio Croce: medico di famiglia nella vita di tutti i giorni, scrittore per passione. Una passione che gli è già valsa più di mille copie in edicola e due premi in bacheca: l’ultimo in ordine di tempo gli è stato attribuito il 19 novembre, al circolo "Alessandro Volta" di via Giusti a Milano.

Edito dalla Nuovi Autori di Milano, che ha inserito l’opera nella Collana Narrativa, il romanzo è una struggente storia d’amore, ambientata negli Stati Uniti d’America e con tragico finale a Venezia. Il medico lodigiano ha adottato un efficace stratagemma narrativo affidando il racconto della straziante storia di Arthur ed Elizabeth al loro... cane, che assiste impotente all’odissea dei due giovani. Il cocker Marcel diventa così l’inconsapevole e incomparabile protagonista della vicenda.

Il racconto è ispirato ad una storia realmente accaduta. Nel 1990 Elio Croce, laureato in medicina e chirurgia, recatosi a Venezia per un congresso di anatomia patologica, dovette assistere all’autopsia dei corpi di una coppia di giovani americani, morti in circostanze misteriose. Affascinato e commosso da quella dolorosa vicenda, Croce si preoccupò innanzitutto della sorte del cane appartenuto alla coppia, cercandolo nei canili di Venezia. Dopo averlo finalmente ritrovato in un canile di Mestre, spaurito e denutrito, Croce si impietosì e lo adottò immediatamente, ma non riuscì ad impedirgli la morte. Il cane infatti si lasciò morire dopo pochi giorni, forse per il dolore provocatogli dalla morte dei padroncini.

Sempre più coinvolto, il dottor Croce l’estate successiva si recò negli States per una breve vacanza, durante la quale riuscì a contattare i familiari e i conoscenti dei due sventurati giovani. Conquistata la loro fiducia, anche grazie ad una fotografia del cane che si era portato con sé, riuscì a ricostruire almeno in parte la loro vicenda.

Tornato in Italia, decise di scriverne un libro. Lo stile è vivace e scorrevole, e il libro è consigliabile a tutto, ma soprattutto a chi ama i romanzi d’amore. Ora si appresta a varcare la soglia delle mille copie vendute ed Elio Croce, malgrado sia stato snobbato dalle grandi case editrici, ha già ricevuto due premi.

Il primo riconoscimento era stato consegnato al medico lodigiano il 24 giugno scorso, presso il Castello di San Gaudenzio a Cervesina, in provincia di Pavia, quando Croce era stato insignito del Premio Agape istituito dal centro culturale Bartolomeo Colleoni per la Sezione Narrativa. Il comitato d’onore del Premio Agape, presieduto dal duca Don Francesco Maria Mariano d’Otranto, organizza ogni anno l’incontro culturale Agape in occasione della ricorrenza della festa di San Giovanni Battista. Tra i premiati, oltre a Elio Croce, figuravano anche il giornalista Toni Capuozzo per il settimanale televisivo Terra ed il Patriarca di Gerusalemme Monsignor Cappucci, insignito del premio per la pace fra i popoli. Elio Croce è stato premiato per il suo stile limpido e scorrevole e per l’originalità di una storia che vede come protagonista il cane, da sempre considerato il migliore amico dell’uomo.

Il secondo riconoscimento è arrivato invece domenica 19 novembre al Circolo Culturale milanese Alessandro Volta, presso la sede che trova posto nell’austera palazzina dei primi del ‘900 di via Giusti, limitrofa all’omonima Porta Volta. La giuria del Premio Internazionale Albo Ufficiale Poeti Italiani ha inserito Elio Croce nella cerchia dei tre premiati per la "Sezione Narrativa Edita". La Commissione ha espresso parole di elogio per l’opera di Croce, definendola una storia d’amore universale originale e scorrevole, che ha la grande capacità di poter commuovere qualsiasi tipo di lettore. Alla cerimonia di premiazione era presente anche Riccardo De Corato, vicesindaco di Milano. Non resta che recarsi in libreria.

Angelo Introppi