00 22/11/2007 10:09
Se ne andò, e con lui se ne andò via anche il mio ultimo frammento di un’adolescenza mai vissuta, con lui se ne andò anche quel poco di quella parte di me che ancora sperava in una vita normale, che ancora sorrideva e che ancora aveva spontaneamente gesti di affetto. Da quel momento in poi, per molto molto tempo, per me fu quasi impossibile riuscire ad abbracciare o farmi abbracciare con serenità da qualcuno, il solo minimo contatto fisico mi provocava fastidio, mi irrigidivo, mi spaventava. Da quel momento in poi, per molto molto tempo, non fui in grado di parlare dei miei sentimenti, delle mie sofferenze, era più facile affrontare il male che c’era dentro me lasciandolo proprio lì dov’era, rintanato in un grande spazio buio del mio cuore e della mia mente, uno spazio che diventava sempre più grande con l’andare del tempo e si fortificava sempre di più ad ogni scontro, ad ogni avversità. Le lacrime non erano cose da mostrare agli altri, le debolezze non devono mai essere mostrate altrimenti abbassi le difese e le possibilità che qualcuno possa farti del male aumentano e un lupo, soprattutto il migliore del branco, questo non può permetterselo, come non può permettersi che qualcuno riesca ad entrare in quel grande spazio buio che ha nel cuore e riesca ad infiltrarci un raggio di luce. No, la luce no, se entra la luce tutti sapranno tutto di me, se entra la luce tutto di me sarà esposto e a tiro, no, la luce no!

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