00 10/01/2008 08:37
brava! anch'io sono baby sitter, ho seguito 3 bambine e un ragazzino di 11 anni. Con le bimbe non è stato difficile, ognuna di loro mi ha regalato tanto, e il loro affetto lo porto dentro il mio cuore.
ti racconto un po' la mia esperienza..
Ho iniziato presto a condividere la mia vita con i bambini, a 8 anni quando ancora ero piccola, nella mia vita arrivò mio fratello. Aiutavo mia madre a crescerlo, sebbene lo facessi a modo mio, stravedeva per me e ancora ora che ha 14 anni, mi vede come un punto di riferimento.
Poi finite le superiori ho iniziato a far qualche lavoretto, e ho conosciuto Desy, 8 anni, una situazione difficile in famiglia, il padre ha problemi di salute ed è mancato di casa per molto tempo, lei aveva sempre gli occhi tristi e cupi, ma una cosa che la risollevava era la musica, si scatenava nell danze era un piacere vederla. Uno dei suoi giochi preferiti era quello delle 2 sorelline, io ero sua sorella maggiore e mi diceva che avevamo una famiglia problematica, e secondo me faceva questo per comunicare il suo dolore. Fino a quando non arrivò Magù un cricetino, che tenerò e avresti dovuto vedere come lo accudiva.
Poi finalmente il suo papà tornò a casa e lei ora è serena. Ora ha 11 anni e frequenta le medie, ogni volta che mi vede mi saluta dolcemente, anche la madre è contenta.
La seconda bimba Emy, peruviana, una piccola donna, molto autonoma, una che sicuramente sa come va la vita, anche lei crescerà bene.
Poi Ada quando ho iniziato lei aveva 6 anni, sai a quell'età non è facile entrare in confidenza con i bambini, e con lei è stato davvero difficile, ma grazie al gioco del fantasmino, iniziava ad incuriosirsi e complice HArry Potter e qulche partita a Memory, si è completamente sciolta e ora quando esce da scuola mi salta letteralmente addosso. Sua madre è birichina, lei non concepisce l'attività ludica, e pressa molto la piccola, tanto che se prende un brutto voto è disperata. Lei avrà sicuramente qualche problemino di sicurezza, sarà dura farle comprendere che ha tante qualità, ma una così speciale che dovrà sempre tener con sè: la fantasia. Lei è stata una medicina per me, quando ci siamo conosciute io stavo male, avevo appena avuto un brutto esaurimento dovuto ad alcuni problemi personali, se ho superato questo momento è proprio grazie a lei.
Veniamo al ragazzino, lui si che mi ha fatto penare, ha perso il padre a 10 anni, e non ne parla, ha rimosso tutto, o almeno questo ci vuole far credere, quando nei compiti si richiedeva di parlare della propria famiglia chiudeva il libro con violenza.
All'inizio non parlava, era ammutolito si metteva zitto, zitto a studiare, ma poi tra una puntata dei Simpson e grazie ad alcuni cavilli di informatica, siamo diventati grandi amici. Non gli ho mai chiesto di parlare di suo padre, rispetto il suo dolore, ma prima o poi cederà, anche se ha bisogno di una guida, purtroppo ha già iniziato a far bravate, ma in fondo ha un animo dolce e a scrivere benissimo.

insomma io darei la vita per i bambini, loro sono i miei migliori amici, il mondo dei grandi è sporco, tiste e cupo, io sto dalla loro parte, come spero anche tu.
detto questo ancora oggi mi chiedo, ma perchè mi sono isritta a giurisprudenza, se era molto più semplice, dico almeno per me una formazione tipo scienze dell'educazione pimaria?