00 27/06/2008 13:49
Mi ha fatto male il tuo racconto diviso in due... Non ho mai avuto un cane mio e non penso potrò averlo perché sono molto occupato e ho la casa piccola. Ho l'idea che un cane debba poter correre e divertirsi e non soffrire al chiuso.
Inoltre credo di essere allergico. Perché ogni cagnolino che vedo lo accarezzo e lo coccolo a più non posso ma poi mi arrossa tutta la pelle del collo e degli avambracci aumentando un forte prurito...
Mi piacerebbe tanto avere un syberian husky e lo stringerei forte forte...

Poi questo tuo racconto mi ha fatto molto male e ancora di più quando ho visto le foto che hai messo perché mi ricordano un cane, solo che era più nero, anche gli occhi, che è stato come mio.
Si chiamava Bobby ed era un cane da tartufo. Aveva il pelo lisco e delicato ed era di mio zio che viveva con mia nonna. Io da piccolo ero spessissimo lì ed era come fosse il mio cane. I primi tempi, ero un bambino piccolo, ne avevo paura. Non quando era un cucciolino da allattare. Ma dopo, fino a circa ad un anno quando gli misero il fiocco per abituarsi al collare... Ma poi diventammo amici e io lo coccolavo e lo stringevo forte forte e lui tremava e guaiva dolce dolce. Se io ero triste lui guaiva e mi saltava sulle gambe per farsi coccolare. Oppure il pomeriggio gli accarezzavo la testolina mentre io sonnecchiavo sul lettino. Giocavamo con vari oggetti e lui correva tantissimo anche al parco.

Poi dopo qualche anno a mio zio scappò dalle mani la catena e lui finì sotto un auto.
Andò avanti per un pò di mesi ma da quel giorno divenne debole fino a morire. Anche lui fu sepolto sotto un grande albero di melograno, in campagna da mia nonna. E io gli portavo i fiorellini. E mentre giocavo a volte lo chiamavo e speravo che lui tornasse dal fondo dei terreni dove io, quando era vivo, lo mandavo ad esplorare perché facesse paura ai mostri! Gli lanciavo dei bastoni e mi ricordo che una volta si fece anche un pò male perché si era incastrato il bastone vicino a delle pietre e lui ci saltò sopra ma per fortuna era solo un graffio. Mi ricordo tanti giochi e coccole con lui e corse per i terreni. Poi lo chiamavo e lui veniva subito e spesso gli davo un dolcetto di quelli fatti dalla nonna al forno a legna sul piazzale in campagna. Erano così buoni! E lui spesso si avvicinava a me scondinzolando e leccandomi le mani per farmi capire che voleva che rubassi qualche dolcetto per andarcelo a mangiare di nascosto!

Dopo che non ci fu più lo sognai tante volte e mi dispiaceva capire che era morto nel sogno. Poi un ultimo sogno che feci di lui, anni fa, fu di Bobby che era dentro una strana gabbia di ferro che diventava un vero e proprio box di legno per neonati. Lui che si alzava a due zampe e parlava con voce umana: 'non preoccuparti più per me. Ora sono un ragazzo'. E lo diceva con risentimento perché io l'avevo considerato un mero cane ma ora egli era rinato con un corpo umano.

Sogni...

Comunque da allora non l'ho sognato più e ho accettato meglio la sua scomparsa.