00 20/02/2008 00:14
bhè siete proprio in gamba, e complimenti ad Agnese per la fantasia ora però vorrei provarci io...

Mi avvicino alle scale, decido di salire. Intorno a me c'è molta frenesia, ma la mia calma mi permette di ignorare quel corri corri generale. Esco fuori dalla metrò, continuo a vagare senza una meta, quando all'improvisso bum! Che urto! "è sta attento!" urlo a questo gigante. è così alto che difficilmente riesco a vedere il suo viso (mi sum piccina). Lui mi risponde con voce pacata "non ti ho vista, però potevi fare maggiore attenzione Linda"...

Come può conoscere il mio secondo nome? Cerco di sollevarmi sulle punte, tuttavia il mio sforzo è vano, lui è troppo alto, decisamente irraggiungibile. Mi arrendo, probabilmente non vuole farsi riconoscere, però mi dispero. Io voglio sapere chi è e soprattutto perchè conosce il mio nome.
Dalla sensazione paradisiaca passo all'angoscia più totale, decido allora di riprendere il mio cammino, muovo le mie gambe, ma rimango sempre ferma sotto quest'uomo...
Una lacrima bagna la mia gota destra e di seguito anche quella sinistra, lui mi accarezza, mi pizzica la guanciotta, sento le sue parole "non devi aver paura".. ora dall'angoscia alla disperazione. Mi rivolto verso le scale, vorrei buttarmi giù, quando il gigante mi raccoglie, si china e mi abbraccia. "Sono io Linda.. Non succederà una seconda volta". Mi stringe al suo petto, mi sento protetta. ora l'ho riconosciuto. Lo aspettavo da anni e finalmente è tornato. é lui, semplicemente lui.


so che la fine è strana e che la storia è abbastanza contorta, ma è molto autobiografica. Nulla a che vedere con la vostra immaginazione, molto più spiccata e sognatrice della mia, ma frose è quello che veramente avrei desiderato, incontrare questa persona.