Anticellulite, aiuto!
in Bella Fuori
Donne in guerra contro gli inestetismi a buccia d'arancia. Ma i rimedi più efficaci sono senza rischio? C'è chi dice: con l'ultimo prodotto, mi sono rovinata. Il parere dell'endocrinologo
Sono al fronte, le donne. Non c'è pubblicità di antirughe e anti-qualsiasi cosa che non alluda a metafore belliche. «Combatti contro gli inestetismi», «Vinci la guerra alle rughe», «Sconfiggi i segni dell'età» e via dicendo. Tra tutti i nemici più o meno visibili contro cui le donne marciano armate fino ai denti come temibili soldatesse, ce n'è uno che signoreggia tra tutti: la cellulite.
E come le guerre dell'antichità, anche questa ha i suoi picchi stagionali, perché si sa: man mano che si avvicina l'estate, cellulite + prova costume diventano un cocktail esplosivo di ansie, recriminazioni e corse pazze ai rimedi dell'ultimo minuto. Magra consolazione: i paparazzi inquadrano impietosamente la buccia d'arancia sui glutei vip, svelando letteralmente i retroscena senza trucco delle dive più celebrate, quando le loro immagini o le loro apparizioni cinematografiche non sono corrette da un fotoritocco o da una controfigura.
Quelli più innocui li conoscono tutti: dieta appropriata (tanta frutta e verdura - meglio se cotta al vapore -, patate al posto dei carboidrati, poco sale, carne bianca, pesce e bevande non zuccherate), sport, massaggi e idromassaggi. Ma le creme in commercio, che si moltiplicano di anno in anno e promettono miracoli, sono davvero efficaci? E soprattutto non dannose per l'organismo? E' un medicinale, leggere attentamente le avvertenze: questo l'unico monito che accompagna gli spot pubblicitari di alcuni dei prodotti in commercio più venduti e considerati più efficaci.
Spesso chi vende questi rimedi anti-cellulite, foss'anche un farmacista, non avverte le clienti delle specifiche problematiche che possono svilupparsi in futuro. E il foglietto illustrativo stesso sconsiglia l'uso del prodotto, oltre che alle donne in gravidanza o in allattamento, a chi soffre di determinate patologie, soprattutto a carico della tiroide (i rimedi più attivi, infatti, contengono tiroxina, ormone tiroideo che aiuta a bruciare più velocemente i grassi). Ma non dicono che eventuali squilibri possono svilupparsi in seguito, dopo l'uso prolungato del prodotto, oppure che è sempre meglio consultare uno specialista, in caso di patologie "sotterranee" che non si manifestano con una sintomatologia molto evidente.
Abbiamo chiesto a questo proposito un parere e un consiglio al prof. Stefano Spiezia, endocrinologo, Direttore dell'Unità Operativa a Struttura Dipartimentale di Chirurgia Ecoguidata e delle Patologie del Collo all'Ospedale Santa Maria del Popolo degli Incurabili di Napoli. «Solitamente sconsigliamo prodotti iodati e prodotti tiroidei - spiega il prof. Spiezia -, perché possono dar luogo a sindromi autoimmuni in pazienti con pregressi e anche no».
«Il discorso sull'ipotiroidismo, in generale, è più complicato - conclude il professore -. Vero è che disfunzioni su base infiammatoria, prima misconosciute, ora sono più facilmente diagnosticate non perché sia aumentata la loro incidenza assoluta, ma perché esami ecografici e di laboratorio molto precisi ci consentono di individuarla molto di più. Se devo dare un consiglio, raccomando di leggere bene i componenti dei prodotti che si acquistano e di evitare quelli in cui è presente lo iodio». Prodotti anticellulite senza iodio (e tiroxina, alghe, fucus e laminaria), questo dice l'endocrinologo: ma ne esistono, in commercio?