00 30/07/2008 20:14
effetti positivi e negativi della globalizzazione
- la globalizzazione ha facilitato il commercio internazionale eliminando i dazi e rendendo possibile ai consumatori l'acquisto dei beni più convenienti sul mercato mondiale
- ha favorito i paesi poveri con la delocalizzazione delle industrie e quindi la creazione di posti di lavoro in quei paesi, portandoli via ai paesi di origine
- ma la presenza di aiuti statali (statunitensi ed europei) ai propri agricoltori non ha favorito le esportazioni agricole dei paesi più poveri, in primis quelli africani che uscirebbero dalla miseria se questi aiuti fossero cancellati
- c'è però da chiedersi se non sia pericoloso per un paese non produrre alimenti perchè in caso di emergenza, forte aumento dei prezzi, impazzimenti del clima, rivoluzioni, ecc.. i paesi potrebbero rimanere senza cibo!
- parimenti aver delocalizzato tutta l'industria potrebbe costituire un pericolo per l'aumento del costo del trasporto e per le altre ragioni addotte per gli alimenti

insomma a mio parere ogni paese dovrebbe mantenere all'interno le produzioni di base e strategiche per non dover dipendere da altri in caso di emergenza e subire rischi pesanti

per il resto che dire? la globalizzazione porta anche alla sparizione delle tradizioni e dei costumi perchè le multinazionali preferiscono un cittadino unico che consumi un prodotto unico (non c'è bisogno della costosa differenziazione dei prodotti)

oramai è tardi per invertire una tendenza già avviata prepotentemente

tempo addietro partecipai ad una conferenza in cui si parlava del futuro del pianeta
ebbene venne fuori che:
- la Cina sarà la fabbrica del pianeta
- l'india sarà l'ufficio
- gli USA saranno il laboratorio di ricerca e la fabbrica d'armi
- il Sudamerica sarà la campagna coi prodotti agricoli
- l'Africa rimarrà una tragedia unica
- l'Europa un continente di pensionati rincoglioniti (non sono d'accordo perchè con l'arrivo dei giovani extracomunitari l'età media sta scendendo di brutto)

penso che la legge della domanda e dell'offerta riuscirà ad equilibrare il pianeta ma ci vorranno ancora molti decenni
il problema principale è l'aumento della popolazione e del giusto benessere che arriva anche al terzo mondo ma che porta al rialzo dei prezzi, alla carenza dei beni ed all'inquinamento globale

quando ero giovane io (40 anni fa) già si discutevano questi problemi e ricordo che il MIT di Boston fece uno studio serio secondo il quale, in ogni caso, saremmo arrivati al disastro in pochi decenni
ora i nodi vengono al pettine e spero che si riesca ad invertire la tendenza
si tratta di consumare tutti di meno e quindi di inquinare di meno, migliorando la distribuzione delle risorse in modo più equo

ma vai a dire ad uno statunitense (5% della popolazione) che debba consumare meno del 30% attuale e poi convincere Cina ed India a non imboccare la strada del consumismo
infatti questi tre paesi decideranno le sorti del pianeta in base alle decisioni che sapranno prendere al riguardo
per il momento stanno andando tutti nella direzione sbagliata in modo molto preoccupante

ci siamo persi una grande occasione con Al Gore che se fosse stato eletto presidente come meritava, avrebbe invertito la politica economica statunitense

Cina ed India sono lanciate al consumismo, però si stan rendendo conto che rischiano pure loro
basta guardare il cielo sopra Pechino!