Pitbull a spasso solo con chi sa dominarlo
Sentenza della Cassazione: è in ogni caso responsabile
il proprietario dell'animale, l'unico in grado di fermarlo
MILANO - I pitbull e altri cani di grossa taglia possono fare la passeggiata solo se tenuti al guinzaglio da una persona che abbia la forza necessaria per controllarli. Se attaccano qualcuno il proprietario è sempre responsabile insieme a chi aveva l'animale in affidamento. Lo ha stabilito una sentenza della Corte di Cassazione.
AGGRESSIONE A UN BAMBINO - Il riferimento è al caso di un pitbull che aveva morso un bambino provocandogli una grave ferita e quaranta punti di sutura. Al momento dell’aggressione il cane era con la moglie del proprietario, che non era riuscita a impedire l'aggressione. Per questo il tribunale di Crotone aveva condannato i due per lesioni colpose. A gennaio 2007 la corte d’appello di Catanzaro aveva riformato la decisione di primo grado ritenendo che fosse responsabile soltanto la donna che, al momento dell’incidente, teneva il cane. Contro questa decisione la procura di Catanzaro ha fatto ricorso in Cassazione e lo ha vinto ottenendo una riapertura del caso.
«NON HA IMPEDITO L'EVENTO» - In sostanza anche il proprietario del cane, l’unico in grado di dominarlo, è responsabile dell’accaduto, non in virtù di una responsabilità oggettiva che non esiste nel nostro diritto penale, ma perché «non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo». La quarta sezione penale ha accolto questa tesi osservando che il padrone era «di fatto la persona dominante rispetto all’animale e aveva di fatto l’obbligo di impedire che la moglie uscisse col cane che non era in grado di controllare». Per escludere la responsabilità sarebbe stato sufficiente che l’uomo si fosse accertato che il cane portasse la museruola. Insomma, conclude il collegio di legittimità, «il proprietario non deve rispondere per responsabilità oggettiva, ma in relazione agli obblighi che per lui derivano dalla posizione di garanzia collegata al fatto di essere lui solo la persona che disponeva dell’animale e che poteva controllare le sue reazioni».
08 settembre 2008