00 02/10/2008 10:53
Borsa, titoli bancari in altalena
Ma Piazza Affari chiude piatta

Unicredit sospesa al ribasso, poi rimbalza a +11%. Anche Intesa recupera nel finale. Soffrono Fiat e Parmalat

Un consulante finanziario parla al telefono davanti alla Borsa di Milano, a piazza Affari (Ansa)

ROMA - L'attesa è tutta rivolta alla riunione odierna del Senato americano, chiamato a decidere sulle sorti del piano Paulson pensato per salvare Wall Street e il sistema bancario statunitense. Ma per le Borse europee è stata un'altra giornata complicata. Alla fine, Piazza Affari ha chiuso sui valori della vigilia (+0,05%) nonostante alcune blue chips siano state più volte sospese per eccesso di ribasso, come Fiat e Parmalat. Particolarmente sotto pressione i bancari, con i colossi Intesa Sanpaolo e soprattutto Unicredit congelate dagli scambi per la difficoltà delle loro azioni a fare prezzo. Una schiarita è arrivata con la 'stretta' della Consob sulle vendite allo scoperto che ha raddrizzato le sorti del titolo di Piazza Cordusio (in chiusura Unicredit ha piazzato un progresso a doppia cifra, +11%, contro la sfilza dei segni meno davanti alle azioni del comparto di riferimento). Tornando agli indici, il Mibtel ha archiviato la sessione con un lieve +0,05% a quota 19.512 punti, mentre l'S&P/Mib e l'All Stars hanno segnato rispettivamente +0,59 e -1,13 per cento. Fra i maggiori ribassi del listino, Parmalat ha ceduto poco più di 5 punti, seguita da Italcementi, Fiat, Banco Popolare e Mondadori. In recupero sul finale Intesa Sanpaolo, a -0,5%.

PROFUMO: «NON MI DIMETTO» - In serata l'ad di Unicredit Alessandro Profumo ha parlato di «una banca estremamente solida e sana, molto diversificata». «Io sono qua e assolutamente non mi dimetto - ha detto al Tg1 -. Siamo presente come banca leader in molti Paesi europei e credo questa sia una rassicurazione per i nostri clienti». Nell'attuale crisi finanziaria, «il vero tema è quello sull'economia reale. Sicuramente questa crisi avrà un impatto sull'economia europea» ha sottolineato il numero uno di Unicredit, sottolineando che «nel Vecchio Continente il modello delle banche è sempre stato un modello più tradizionale» rispetto agli Usa. «Sono convinto che siamo più al riparo rispetto agli Stati Uniti» ha concluso. Interrogato infine sulle voci di un'offerta pubblica di Santander sulla banca ha detto di non sapere nulla. Poco prima il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia era andata nella sede di Unicredit, in piazza Cordusio a Milano. L'incontro con Profumo sarebbe stato però fissato da tempo.

CONSOB - Si è fatta insomma sentire l'ulteriore stretta della Consob sulle vendite allo scoperto, dopo le restrizioni già adottate il 22 settembre. La Commissione ha deliberato un provvedimento che prevede - come nel caso di azioni di banche e imprese di assicurazioni quotate nei mercati regolamenti italiani - che la vendita deve essere assistita, oltre che dalla disponibilità, anche dalla proprietà dei titoli da parte dell'ordinante al momento dell'ordine e fino alla data di regolazione dell'operazione.

BERLUSCONI - Sulla difficile posizione delle banche era intervenuto Silvio Berlusconi: «Gli italiani non perderanno i loro soldi» ha assicurato il presidente del Consiglio. «Non consentirò attacchi speculativi alle nostre banche» ha aggiunto il premier da Napoli. Il Cavaliere, ovviamente, segue con preoccupazione la tempesta finanziaria che ha investito Wall Street e che sta producendo i suoi effetti anche sulla Borsa italiana. Per questo, ha assicurato, si impegna a lavorare per impedire attacchi ai nostri istituti di credito. Ma nello stesso tempo, ha promesso che non saranno toccati i soldi depositati dagli italiani. «Non facciamoci prendere dalla paura e dal panico - ha dichiarato più tardi -. L'Italia è un popolo di risparmiatori, di gente concreta che lavora». Non ci sono elementi di preoccupazioni per il nostro Paese, ma chiaramente «sono preoccupato» per le possibili speculazioni.

TESORO - Poco dopo, è arrivata una nota del ministero dell'Economia che definisce ingiustificate le tensioni registrate in questi giorni a Piazza Affari. «Al fine di proteggere il mercato italiano da attacchi di natura speculativa che trovano alimento dal perdurante clima di incertezza del sistema finanziario internazionale, il ministro dell'Economia e delle finanze d'intesa con il Governatore della Banca d'Italia si impegna ad adottare le misure necessarie per garantire la stabilità del sistema bancario ed a difendere i risparmiatori, secondo le indicazioni del presidente del Consiglio», dice la nota.

BRUNETTA - Sullo stesso tema è intervenuto anche Renato Brunetta: «Sulla crisi americana sono ottimista e penso che alla fine il congresso Usa prenderà una decisione saggia nonostante le fibrillazioni degli ultimi giorni» spiega il ministro della Funzione Pubblica e Innovazione, nel corso di una conferenza stampa al ministero a proposito della crisi americana. Poi Brunetta aggiunge: «Comunque credo che le Borse sapranno valutare positivamente il pragmatismo dell'amministrazione statunitense e per quello penso che il mercato potrà ripartire».


01 ottobre 2008


Berlusconi è troppo forte!! [SM=x1460465] [SM=x1460465] Per fortuna che c'è lui a gurdarci le spalle! [SM=x1460502]