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Governo, Fini richiama Berlusconi

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    00 02/10/2008 12:24
    "No all'abuso di decreti o intervengo"


    Dal "Corriere della Sera" di oggi:

    «Se il governo abuserà dei decreti legge la Camera farà sentire la sua voce»
    Fini: «Un eventuale abuso di questo strumento determinerebbe valutazioni di tipo politico»

    Gianfranco Fini (Ap)
    ROMA - Una risposta chiara all'affondo del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. «Il ricorso ai decreti legge rientra tra le prerogative del governo. Un eventuale abuso di questo strumento non solo determinerebbe valutazioni di tipo politico, ma anche il diritto della Camera di far sentire la propria voce»: lo afferma nell'Aula di Montecitorio il presidente Gianfranco Fini.

    RAPPORTO TRA GOVERNO E PARLAMENTO - «È certo che fino a quando non sarà modificata la Costituzione, ed è mio auspicio che ciò possa avvenire entro questa legislatura, è evidente che il rapporto tra Governo e Parlamento è chiaramente indicato. E nessuno può pensare di comportarsi diversamente» ha aggiunto Fini rispondendo a esponenti dell'opposizione che gli chiedevano di intervenire in relazione all'annunciato incremento dell'uso dello strumento dei decreti legge da parte del presidente del Consiglio.

    SCHIFANI - Di tutt'altro parere il presidente del Senato Renato Schifani, che, intervenendo in Aula al termine delle dichiarazioni di voto sul decreto Alitalia, ha detto di essere «sereno» rispetto all'attività dell'assemblea e non ravvisa «elementi di discrasia rispetto alla precedente attività legislativa», anzi «c'è un'accelerazione dell'attività parlamentare». Schifani è intervenuto in riferimento alle affermazioni del presidente del Consiglio sulla necessità di un più intenso ricorso ai decreti.


    02 ottobre 2008

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    Speriamo! Anche se era meglio se interveniva pure prima sul Lodo Alfano e quant'altro!!
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    00 02/10/2008 12:37
    Ma perche vogliono cambiare la Costituzione?!
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    00 02/10/2008 12:45
    Re:
    @Mimmi the Maneater@, 02/10/2008 12.37:

    Ma perche vogliono cambiare la Costituzione?!




    Si riferisce a quanto dichiarato ieri da Berlusconi:

    Il Cavaliere scommette sul decisionismo per evitare la psicosi
    Decreti legge del governo per superare le lentezze del Parlamento


    Il profilo è di chi scommette sul proprio ruolo di decisionista. E lo offre ad un elettorato che, nelle sue speranze, alle prossime europee potrebbe dargli oltre il 40 per cento dei voti. Analizzato su questo sfondo, si capisce meglio il Silvio Berlusconi che tenta di vincere la psicosi dell’opinione pubblica per eventuali attacchi speculativi alle banche italiane. Avverte che utilizzerà i decreti governativi scavalcando un Parlamento considerato troppo lento, in stretto raccordo con il Quirinale. Prospetta il G8 a Napoli. E liquida con sufficienza la «piazza» di sinistra. Sono frammenti di una stessa strategia: quella dell’autosufficienza della maggioranza.

    Si tratta di un progetto che dà per inevitabile un sistema bipartitico nel quale il centrodestra dovrebbe risultare, di fatto, imbattibile. Passa per una clausola di sbarramento alle europee di almeno il 5 per cento; e sulla possibilità di calamitare voti dall’Udc e perfino dal Pd. Il centrosinistra reagisce allarmato, fra sarcasmi sul «delirio di onnipotenza berlusconiano» e il timore che l’operazione gli riesca. Antonio Di Pietro ironizza sul «dittatorello del Sud America ». Ma il piano scommette sulla voglia di risposte rapide e rassicuranti di un Paese spaventato.

    Il modo in cui ieri Berlusconi ha reagito alla crisi finanziaria mondiale è emblematico. Un’esaltazione della solidità delle imprese italiane, figlie di «un popolo di risparmiatori ». L’avvertimento che il governo non permetterà «attacchi speculativi sulle nostre banche», e la perdita di «neanche un euro» a chi ha i soldi depositati. L’annuncio di una possibile reazione concordata sabato prossimo a Parigi a livello di Ue chiude il cerchio. E dovrebbe rafforzare la convinzione che l’Italia non corre i rischi di Paesi come Usa e Gran Bretagna.

    Il problema, per Berlusconi, è che l’autosufficienza del centrodestra ha come presupposto la sua compattezza: un presupposto per nulla scontato. Novanta assenze di deputati del Pdl ieri hanno portato il governo alla sconfitta sulla riforma del processo civile. Nessun tranello politico: più banalmente, la «libera uscita» di parlamentari che si sentono così forti da poter disertare le sedute. Un colpo duro, per i progetti berlusconiani, che rischiano di naufragare miseramente per eccesso di sicurezza.

    Massimo Franco
    02 ottobre 2008

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    00 02/10/2008 13:02
    Re: Re:
    =Ranchan=, 02/10/2008 12.45:



    Nessun tranello politico: più banalmente, la «libera uscita» di parlamentari che si sentono così forti da poter disertare le sedute. Un colpo duro, per i progetti berlusconiani, che rischiano di naufragare miseramente per eccesso di sicurezza.







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    cioè con tutto quello che guadagnano facciano almeno le statuette presenti [SM=x1460515]