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11 settmbre 2001

Ultimo Aggiornamento: 16/09/2008 21:15
12/09/2008 22:53
 
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|Denilson|, 11/09/2008 16.52:

Dopo più di 40 anni non ci hanno ancora detto la verità sull'omicidio di JFK.


L'FBI e altri enti governativi non rilasciano le informazioni Top Secret se non compiuti 50 anni dall'accaduto. Questo perché si presume che tutte le persone coinvolte, nel bene e nel male, non abbiamo conseguenze. E dopo 50 anni saranno provabilmente tutti morti.


















L'11 Settembre ha fatto male anche a noi.
Ricordate cosa avete fatto quel giorno? Provabilmente sì, perché la nostra mente associa meglio le cose quando queste sono vicine a forti espressioni emotive...

Io mi ero appena lasciato con una ragazza. L'avevo lasciata perché era troppo gelosa. Era successo il giorno prima, il 10 di Settembre. Durante la mattina.
Il pomeriggio, era una domenica, notai che internet non andava bene. C'erano siti che crashavano e altro. Pensai: 'deve succedere qualcosa...'.

Il giorno dopo non seppi subito della notizia. Avevo il giorno libero ed ero davvero stanco a causa del lavoro. Un pò ero anche dispiaciuto per la mia ex, in ogni caso.
Stetti a casa per i fatti miei e non aprì né internet né la tv. Lessi alcuni capitoli che riguardavano un libro sul Qi Qong. Mi preparai un poco di pasta. Con sugo pronto. Nel pomeriggio schiacciai un pisolino. E feci uno strano sogno.

Una rana, molto piccola, non più grande di una biglia, si trovava su un cornicione. Io cercavo di prenderla ma questa si lanciò del vuoto. Io pensai: 'posso prenderti lo stesso!'. E mi lanciai nel vuoto, volando. Ma la rana si mise a volare in tutte le direzioni finché scomparve alla mia vista. Io mi ritrovai in una palestra dove si facevano pesi. E un mio amico piangeva mentre faceva curl con mano sinistra. Io mi avvicinai e lui mi fece: 'anche se ne facessi mille moriremo lo stesso'.

Mi svegliai con un peso sul cuore...

Poi suonarono alla porta. Era mia madre. Quando salì mi chiese: 'ma come non hai visto cosa è successo?'.

Aprì internet, accessi la tv... Scoprì l'ineluttabile. Il grottesco.

Ragazzi miei abbiamo vissuto il passaggio di un'epoca. Dalla certezza assoluta dell'America caput mundi al fatto di essere vulnerabili come farfalle contro il vento...

Ebbi l'impulso di andare a correre. Correre, correre... Mi sparai un'ora e dieci, meno dei vecchi tempi, ma pur sempre tanto se sei fuori allenamento. Un vecchietto, vicino alla fontanella: 'Eh, sti arabi, eh sti arabi!'. Mi disse. O forse lo disse tra sè. Correre più veloce. Correre più veloce ho detto. Serve essere pronti. Pronti.
Immagini del militare, le esercitazioni, quando ero volontario. I miei amici. Altri passi. Falcate più ampie. Bruciore. Sudore che scende tra le ginocchia...
Il sacrificio. Più forte, più pronto.

E se ci richiamassero? Chi l'avrebbe mai detto?

Adesso vedrai i catastrofisti! I religiosi avventisti, i maghi... La fine del mondo! L'ultima Grande Guerra. E l'America come reagirà? Tutta quella gente... Mio Dio! Ho detto dio ma io non ci credo...

L'ultimo kilometro. Mi fermo alla fine del percorso. Sono a pezzi. Disadratato. C'è altra gente in giro. I pullman camminano lo stesso. E' tutto uguale. Ma gli sguardi... Sono vacui. Sono persi. Le certezze sono cadute. Ogni tanto ci si guarda. Come a chiedersi scusa. Scusa del fatto che ci ignoriamo ogni giorno. Scusa del fatto che non ci abbracciamo l'un l'altro invece di fregarci a vicenda...

Sono finiti i film alla Terminator. Sono finiti gli sparatutto e i superman. L'America è un colabrodo. Noi siamo un colabrodo.

Torno a casa a fare stretching. Telefonino. 'Ciao sono...'. Un'amico di quelli che aveva continuato, facendo carriera nell'Esercito.

'Si sapeva già'- Mi dice. 'Tu sai come funziona la Difesa. Ma l'FBI ha così tante info che non possono prendere seriamente tutti gli allarmi...'. Poi aggiunge: 'Hai visto che a Genova si temeva la stessa cosa? I civili non sanno mai niente, vanno appresso le chiacchere dei comunisti. Ma noi stavamo pronti ad un attacco dal cielo...'(Si riferive al G8 dove morì Giuliani).

Non riesco a stare a casa. Cammino e arrivo lontano. Mi ritrovo a sedermi dove l'altro giorno ero con la mia ragazza. Ormai ex ragazza. E' sera.

I pullman camminano ancora.








Altro che Indipendence Day. Voglio dire che gli americani, 'scudo del mondo', tutto si aspettavano dopo il 1989, la fine della guerra fredda, persino che la prossima guerra, se mai ci fosse stata, come il film che ho citato, iniziasse con un attacco di alieni...
Certezze assolute. Delusioni assolute.

In effetti sono stati gli alieni a fare quello che che è stato fatto. E non è un'accusa o un pensiero razzistico. Mi riferisco alle alienazioni che noi uomini abbiamo dentro. Che dietro a una bandiera, religiosa, politica, sociale, ci nascondiamo il volto perché abbiamo così tanta paura dell'altro che l'unico modo per sopravvivere è raccontarci qualche bugia che ci porta a convincerci di andare in paradiso uccidendo il prossimo...

Quello che mi sconvolse fu anche l'idea dei kamikaze. Per alcuni minuti mi perdevo, magari mentre ascoltavo altre notizie o ne leggevo su internet, nelle immagini che creavo automaticamente nello schermo della mia mente.

Seduto su un posto da pilota... L'acciaio e il vetro di quei giganti che pungevano il cielo che si avvicinano... Il puzzo di sudore, l'eccitazione di fare qualcosa di grande, di aver sfidato il mondo intero ed aver vinto...
Avere la forza, forse incrementata dalla droga, di spingere più forte i motori, di non deviare la rotta...

Io voglio credere che in quegli uomini, li voglio chiamare così perché facciamo parte dello stesso genere, ci sia stata un poco di paura.
Sì, ci voglio credere.
Voglio che dietro quei visi duri, freddi, dietro quelle barbette alla Bin Laden, ci fosse stato un tremìto. Impercettibile. Ma c'è stato.
Lo so.
Un dubbio.
Che era una certezza.
Quella coscienza che nel profondo, dietro quelle milioni di sbarre fatte di fanatismo avesse, per un nanosecondo, detto: 'ma che c***o stai facendoooo!!!'.


Io voglio crederci.
[Modificato da misterx78 12/09/2008 23:03]
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