Partecipa anche tu alla prova del cuoco!!!!

... GEMELLAGGI ...

FORUMANDO     Racconti segreti     OT MIGRATION



condividiamo con gli altri la nostra passione per la scrittura

Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

Ad un'amica o meglio alla sorella che non ho mai avuto...

Ultimo Aggiornamento: 26/06/2008 18:13
29/10/2007 22:37
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7.594
Città: UDINE
Età: 43
Sesso: Femminile
Image Hosted by ImageShack.us
Image Hosted by ImageShack.us
OFFLINE
La ragazza di cui parlo in questa storia era per me non una semplice amica, direi quasi una sorella perchè siamo cresciute insieme...
poi dopo 20 anni di amicizia...lei ha iniziato ad evitarmi, a non farsi sentire...
ho cercato di sentirla in tutti modi ma nulla serviva a farla avvicinare a me...
così la sera di natale di due anni fa le lasciai sotto la porta di casa questo racconto, che aveva unite tutte le nostre foto più belle...


p.s. non aspettatevi niente di che...

p.s. è un pò lunghetto [SM=g10998]
29/10/2007 22:49
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7.594
Città: UDINE
Età: 43
Sesso: Femminile
Image Hosted by ImageShack.us
Image Hosted by ImageShack.us
OFFLINE
Il primo ricordo che ho di te è frutto di quello che i miei genitori mi hanno raccontato al riguardo: Katiuscia, la bambina di 3 anni che viveva nella casa accanto alla loro, con la sua allegria, la sua spontaneità, i suoi sorrisi, gli aveva conquistati al punto da portargli a desiderare con tutto il cuore di avere una figlia simile. Posso quindi affermare che se io sono in vita, se hanno insistito tanto per avermi, il merito è in gran parte di quella bambina, tu, carissima Kati.

Alla fine il loro desiderio venne esaudito ed il 5 marzo 1981 nacque la sottoscritta. Con il passare del tempo però i miei si resero conto che la loro figlioletta non era esattamente come te: meno sorridente, meno espansiva, molto più timida. “E va bè” si saranno detti “non tutte le ciambelle possono riuscire con il buco!”
In ogni caso, fin dai primi giorni di vita, mi affiancarono a te, sperando in cuor loro che frequentandoti io potessi assomigliarti almeno un po’. Non ricordo molto di quel periodo però, onestamente, devo dire che mi sentivo un po’ in pericolo quando mi consegnavano nelle mani di quella bambina, ai miei occhi grande e grossa, che mi maneggiava in quel modo maldestro e goffo, tipico della sua giovane età. D’altra parte anche tu, immagino, ti sentissi un po’ minacciata dall’arrivo della nuova arrivata. Abitando attaccate era davvero come se fossimo sorelle, quindi era naturale che tu mi vedessi un po’ come una rivale pronta a rubarti non solo l’affetto degli adulti ma soprattutto
i preziosi giochi che custodivi gelosamente. Ricordo che quando mi avvicinavo alle tue bambole sentivo su di me il tuo sguardo severo, mi facevi davvero paura e
quindi il più delle volte abbandonavo l’impresa e ripiegavo sui miei di giochi. Ma chissà perché le cose degli altri ci sembrano sempre più belle ed interessanti.

Avevo due anni quando i miei decisero di cambiare casa, e ci trasferimmo dall’altra parte del paese, in quella dove tutt’ora abitiamo. Il nostro rapporto però non ne risentì, anzi, con il passare degli anni la nostra amicizia cresceva sempre di più. Andavo a scuola e al ritorno mi mettevo con la nonna davanti alla tv nell’attesa di una tua visita. Quando sentivo lo scricchiolio delle ruote della tua bici sulla ghiaia correvo fuori ad accoglierti festante, come un cagnolino al sopraggiungere del padrone. Era arrivata Kati ed allora addio stupidi cartoni animati perché lei, con la sua fantasia, era capace di inventarsi ogni giorno un gioco nuovo: si andava dai classici, come Lego e Barby, al far finta di essere a scuola, io allieva e tu maestra, all’improvvisarci stiliste (il tuo preferito), fino al crearci, quando il tempo permetteva, in giardino, ognuna la propria abitazione sotto grandi ombrelli.
Mi divertivo davvero tanto, lo sai? Attendevo con trepidazione il sabato perché spesso e volentieri ti fermavi a dormire a casa mia e per me era davvero una festa: c’era più tempo per fare i nostri giochi, più tempo per stare insieme, più tempo per sognare che tu fossi davvero la mia sorella maggiore. All’arrivo del triste momento in cui tu dovevi rientrare a casa, avevo escogitato uno stratagemma: nascondevo a casa mia qualche tuo giocattolo, così tu, lo stesso giorno o mal che vada quello seguente, avresti dovuto tornare da me per riprenderlo ed inevitabilmente ti saresti fermata anche a farmi un po’ di compagnia.

Se non restavi a dormire da me al sabato, ci si incontrava la domenica mattina dopo la messa. Io ci andavo solo per quello e durante la funzione tutti i miei pensieri erano rivolti a te, sperando che potessi venire a passare la tanto attesa giornata di festa a casa mia.
Avevo anche il mio rito scaramantico consistente in un giochino con le candele: le guardavo intensamente, poi strizzavo gli occhi, vedevo la fiamma allungarsi e deformarsi, mi sembrava quasi di immagazzinare dentro di me quella luce e, una volta fuori dalla chiesa, quando ti vedevo arrivare, credevo di poter liberare quella luce verso di te nell’illusione che questo aumentasse le probabilità di passare la giornata insieme. Non chiamare la neuro, ti prego, ero solo una bambina, e raccontandotelo vorrei dimostrarti quanto importante fosse per me averti vicino. Il più delle volte tu acconsentivi ed allora era festa grande: mia madre avevamo tutto il resto del pomeriggio per dedicarci ai nostri giochi.
Anche nelle tetre e piovose domeniche invernali riuscivi sempre ad inventare qualcosa da fare: ci si bardava con sciarpe, guanti e berretti e si andava in soffitta, nostra inesauribile fonte di risorse, pronte per inventarci un nuovo passatempo. Insieme a te ricordo di non aver mai guardato la tv perché avevamo sempre di meglio da fare.
Avevo sei anni quando i miei, per trascorrere qualche mese al mare al termine dell’anno scolastico, acquistarono un appartamento a Grado; tu ovviamente eri invitata, e così addio giornate passate in soffitta, il bello stava per cominciare: 15 giorni, o addirittura un intero mese a disposizione per stare sempre insieme, come due vere sorelle.
Troppo bello per essere vero: davanti a noi intere giornate da passare in spiaggia, io, come un pesciolino, sempre in acqua, e tu che strillavi perché ti sembrava
sempre troppo fredda, ma alla fine il tuo bagnetto lo facevi, anche se eri già all’epoca vanitosetta e stavi ben attenta a non bagnarti i capelli. Era bellissimo, almeno per me, stare insieme da mattina a sera, sempre in movimento, sempre con tante cose da fare: inventando canzoncine sceme (ricordi rana e ranocchio si voglion sposar, lui dice sì, lei dice sì, e con una zampata la festa finì?), iniziando a distribuire depliant pubblicitari trovati nelle spazzature, in tutti gli appartamenti della zona o improvvisandoci esploratrici nel boschetto di pineta.
Con la tua allegria, il tuo modo di fare, riuscivi ad ottenere le simpatie di tutti i bambini della zona, gli attiravi intorno a te come orsetti verso il miele, fino a formare un bel gruppetto. Bambini annoiati dalla solitudine di Pineta e da giornate sempre uguali in compagnia dei genitori, finalmente, grazie a te, trovavano un nuovo modo per trascorrere le vacanze. Ti ricordi? C’erano: Mariangela, la bimba paffutella di Salerno innamorata del suo zietto, Elisa ed Alberto, i due fratelli di Cividale con la madre musona, Andrea di Vicenza, innamorato di te a tal punto che passava la giornata in macchina macchina, sotto la nostra terrazza, ad ascoltare Innamorati di Masini a tutto volume facendo in modo che l’ascoltassi anche tu. Ti adoravano tutti non c’è che dire, eri la più grande e ti vedevano come un idolo, un mito, mentre io, timida com’ero, per loro era come se non ci fossi. A volte soffrivo perché i tuoi fans, chiamiamoli così, ti stavano sempre appiccicati e ti rimaneva meno tempo per stare con me, però mi sentivo anche orgogliosa ed onorata che tu, bene amata da tutti, alla sera rincasassi con me.


E’ stato a Grado che inventasti il soprannome con cui poi mi hai chiamato in tutti questi anni: ragioniere, che non si riferisce al fatto che io combinazione poi ho davvero studiato ragioneria, ma nasce da tutte le sfortune che mi capitavano (e che mi
capitano tutt’ora): correvo in bici, poi i freni non funzionavano e finivo nei rovi; camminavo nell’acqua alta dopo la pioggia e sprofondavo in un tombino lasciato aperto, tutti episodi di questo genere, sui quali, mi avevi insegnato tu, era meglio riderci sopra piuttosto che lagnarsi.
Furono tutte bellissime queste nostre estati insieme, davvero spensierate e, ti dirò, mi divertii tantissimo anche quell’anno in cui, dopo aver preso la pioggia, ci ammalammo entrambe di otite e fummo così costrette a passare la vacanza chiuse nell’appartamento.Tu infatti anche in quella situazione d’emergenza avevi inventato altri simpatici passatempi. Certo una volta, io e Valentina, l’altra bambina che spesso veniva in vacanza con noi te la facemmo grossa e tu facesti bene a tenerci il muso per un po’: volevamo
farti uno scherzo nascondendoti il sussidiario
dei compiti sul tetto del condominio. Chi pensava che poi venisse la pioggia e lo rovinasse tutto? Scusaci ma eravamo solo due bambine!
Intanto il tempo passava e noi crescevamo, elementari, poi medie, ma la vacanza a Grado restava un rito irrinunciabile. Cominciai ad avere paura di perderti quando arrivarono i tuoi primi corteggiatori, i tuoi primi amori, ma per fortuna non fu così.

Certo, un po’ ti vergognavi quando dovevi telefonare ed io, come una classica sorella minore ficcanaso, ti seguivo fin dentro la cabina (all’epoca i cellulari erano ancora lontani). Tu allora inventasti uno stratagemma che io, anche se non te l’ho mai rivelato, scoprii quasi subito: ad Alessio, il tuo ragazzo di Grado, sul finire della telefonata dicevi sempre “18–9–1–11-13”. Io, incuriosita, ti chiesi il significato di quei numeri misteriosi e tu mi rispondesti che erano i posti che avevate in corriera. Io, dall’apparenza un po’ tonta ma in reltà abbastanza furbetta, rimasta sola provai a
sostituire a quei numeri le corrispondenti lettere dell’alfabeto. Non puoi capire la soddisfazione, pari solo a quella di Robert Langdom nel Codice da Vinci quando scopre i segreti del Santo Graal, nel leggere, dopo la sostituzione, la scritta Ti amo


Mi sentii un genio e che risate mi facevo poi quando ti sentivo chiudere la comunicazione con i numeri di rito. Sorrido ancora nel ricordare quest’episodio simpatico.


E così tu eri già alle superiori ed anche se non tanto spesso come da piccoline, continuammo a frequentarci Al posto dello scricchiolio della tua bici fra la ghiaia, ora attendevo con impazienza il rombo del tuo motorino con cui tu, più evoluta di me che usavo rigorosamente la bicicletta, ti spostavi. Un giorno ti venne la malaugurata idea di farmelo provare, ed io, non sapendo che la manopola dell’acceleratore andava girata pian pianino, partii in quarta. Che paura, Dio mio, menomale tu mi corresti dietro e mi fermasti in tempo altrimenti avrei fatto proprio una bella caduta, degna del mio soprannome. Per non parlare del fatto che tempo prima avevo distrutto la bicicletta di tua madre, e non mi sarei mai ripresa se ti avessi rovinato anche lo scooter nuovo. Da quella volta mi sono sempre rifiutata di toccare i motorini!
Arrivavi da me e poi si partiva per uno dei nostri giretti: io in bicicletta e tu a seguire con lo scooter, anche se a volte lasciavi da me il tuo bolide e proseguivi in bici anche tu. La meta preferita era Cervignano, non solo era la più vicina, ma tu da quelle parti avevi pure degli interessi affettivi, diciamo così (vedi Michele). A volte però variavamo percorso con capatine ad Aiello fino ad arrivare, quando eravamo di buona lena, anche a Palmanova. Ci mantenevamo in forma con tutto quel pedalare e non facevamo nemmeno fatica perché chiacchierando non ci si rendeva neanche conto di fare tanta strada.Passiamo così all’era delle superiori per me e dei primi lavoretti per te. Anche se le occasioni per vederci si facevano più rare, nei momenti del bisogno (anche il semplice bisogno di bere un caffè tra mille chiacchiere)
c’eravamo sempre l’una per l’altra. Tu, anche se lavoravi tanto ed in passato avevi sognato di fare la commessa, eri contenta del posto in fabbrica perché ti permetteva di avere tutto il weekend libero, ed io mi trovavo molto bene a scuola.

Lo ricordo davvero come un bel periodo! Dopo la prima bocciatura, quando finalmente riuscii a prendere la patente, ( tu invece pur avendola ti ostinavi ad usare il fedele scooter) iniziai a scorrazzarti un po’ in giro: si partiva dopo le 5, quando finivi di lavorare, oppure il sabato pomeriggio, e rispetto alle nostre gitarelle in bicicletta, avevamo una scelta più ampia su dove dirigerci. Se avevamo poco tempo optavamo per un giretto tra i negozi della zona, alla ricerca di qualche capo in saldo, a cui seguiva immancabilmente un buon panino, rigorosamente con pane morbido, al Garden. Se invece avevamo un intero pomeriggio il più delle volte si puntava verso Udine. Tu mi raccontavi che preferivi andare nei negozi con me perché, a differenza delle altre tue amiche che ti seguivamo dovunque come segugi, io, una volta raggiunto il locale, me ne andavo per conto mio e ti cercavo solo quando trovavo qualcosa di carino per sentire il tuo parere. Una volta, che ridere, eravamo ad Udine nord ed invece di prendere l’autostrada verso Palmanova, io, distratta dalle nostre chiacchiere, imboccai quella diretta a Tarvisio. E così fummo costrette a raggiungere Gemona prima di poter tornare indietro. Sprecammo tempo e benzina ma tutto sommato ci divertimmo. Certo tu in macchina con me avevi poco da sentirti tranquilla perché ogni volta che ci vedevamo ero reduce da un nuovo incidente: ricordi? ci fu quella volta in cui investii un ragazzo in motorino (com’è piccolo il mondo, era pure tuo amico e che risate quando, durante una giornata in spiaggia, lo vidi avanzare verso di noi e ti dissi “Kati quello lì che viene verso di noi è quel cretino che ho investito! “ E tu invece ti rivolgesti a lui con un “Ciaaao, carissimo, come va?”), poi quella volta in cui proprio l’ultimo dell’anno due ubriachi diedero dentro alla mia macchina parcheggiata, ed infine poco tempo fa, proprio il giorno del tuo compleanno, quando, a causa dell’asfalto bagnato e viscido, la mia macchina invase la corsia opposta scontrandosi con un’altra.
Incidenti tra l’altro non causati da mie disattenzioni, ma più che altro dalla sfortuna, la ormai classica sindrome del ragioniere: io potevo stare attenta quanto volevo, ma la iella, quella proprio non la potevo comandare, per cui in macchina con me c’era d’aver paura.
Nel 2000 anch’io ottenni il tanto sospirato diploma, guarda caso proprio di ragioniere, e raggiunsi la fase più critica: passare dal mondo sicuro della scuola, a quello molto più precario del lavoro. Tu mi restasti vicina anche in quel delicato momento di passaggio e mi aiutasti con i saggi consigli di chi, come te, c’era già passato. Casualmente anche tu in quel periodo eri disoccupata e così iniziammo a cercare lavoro insieme, ci si dava man forte l’un l’altra, ci si accompagnava a vicenda ai vari colloqui, e questo rendeva tutto più semplice.
A settembre, non avendo trovato di meglio, le alternative a disposizione erano due: andare fino a Udine per fare volantinaggio assieme ad un gruppo di extracomunitari, o la vendemmia a Saciletto. Scegliemmo di comune accordo la seconda e almeno a me questo non sembrava un lavoro, ma un divertimento. Era bello vedersi tutti i giorni, come quando eravamo piccoline, partire da casa all’alba con i pantaloni infilati negli stivaloni (come vuole la moda attuale), raggiungere in bicicletta la vigna, passare la giornata all’aria aperta, chiacchierando e, a forza di stare tanto tempo insieme, sentendoci ogni giorno più unite. Ricordo quel periodo come uno dei momenti in cui ti ho sentita più vicina, i 3 anni di differenza che ci separano sembravano non esistere: io avevo 20 anni, tu 23, avevamo gli stessi problemi, non c’erano le differenze di vita e di vedute che possono sorgere tra quella che è, tanto per fare un esempio, una bambina di 12 anni ed una ormai ragazza di 15, oppure fra una ventenne indipendente che già lavora ed una 17enne che studia ancora.
Dal lato sentimentale, io ancora non avevo incontrato il primo amore, ero timida, insicura, e la presenza di Stefania non faceva che accrescere le mie debolezze. Pensavo che, con il mio carattere chiuso, nessuno avrebbe mai potuto volermi bene veramente. I corteggiatori, devo dire, non mi mancavano ma non sapevo mai se dicevano sul serio o mi prendevano in giro, così non approfondivo e lasciavo perdere.
Poi, come un dono dal cielo, conobbi Giorgio e per me iniziò quasi una nuova vita. Per il nostro primo appuntamento decidemmo di andare a Venzone, alla sagra della zucca. Lì, in quella fredda domenica di fine ottobre, tra la vasta folla, c’eri anche tu; ci vedesti ma per discrezione facesti finta di niente. Giorni dopo ci trovammo a prendere un caffè in un bar di Cervignano. Tu aspettavi impaziente che fossi io a parlarti di Venzone ed ovviamente appena ci mettemmo comode ti raccontai tutto, figuriamoci se nascondevo alla mia amica più vera, quanto fossi felice in quel periodo. Avevo davvero tutto: amore, lavoro ed amicizia, mi sentivo proprio al settimo cielo. Tu allora ammettesti di averci visto a Venzone, dicesti che Giorgino, come lo soprannominavi tu, ti sembrava proprio il ragazzo giusto per me, si vedeva dalla camicetta a scacchi, stile tovaglia, che portava, che era una brava persona. Mi davi, scherzosamente, il tuo benestare. E questo contribuì ad aumentare la mia felicità perché tenevo molto alla tua opinione. In occasione della fiera di Sant’Andrea a Gorizia te lo presentai ufficialmente e tu, dopo esserci salutate, mi confermasti la prima impressione che ti eri fatta di lui via sms. Quel giorno a Gorizia, andammo a bere qualcosa tutti e 4 insieme: io e Giorgio, tu ed Andrea. Ti assicuro che quel momento fu in assoluto uno dei più belli della mia vita. Tra me e te non c’erano differenze, anch’io avevo un lavoro, un ragazzo e già fantasticavo sulle uscite che avremmo potuto fare tutti insieme. Come se non bastasse Andrea e Giorgio sembravano andare molto d’accordo: Giorgio adorava i romani, tifava per la Roma e, guarda caso, il tuo ragazzo era proprio originario di Roma.
Fui molto dispiaciuta quando tu ed Andrea vi lasciaste, e cercai, per quel che potevo, di starti vicino. Andrea lavorava all’Apt, quindi avevo l’opportunità di tenertelo d’occhio per aggiornarti su tutti i suoi spostamenti, in cuor mio speravo infatti che poteste tornare insieme, ma ormai era proprio finita.
Poi arrivò Luca e tu, dopo un periodo difficile, ritrovasti il sorriso. Iniziammo a trovarci qualche volta tutti insieme, per un caffè o per una cena, ed io e Giorgio in vostra compagnia ci divertivamo sempre tanto. D’estate poi ci si incontrava in spiaggia, purtroppo io arrivavo tardi, dopo il lavoro, ma voi eravate così gentili da lasciarci l’ombrellone noleggiato.
Ero proprio contenta, guardavo te, guardavo Giorgio e sentivo per la prima volta in vita mia, di avere tutto.
Questo succedeva più di due anni fa, poi arrivò la parte che meno amo raccontare, la parte più triste: quella attuale. Per prima cosa non riuscivamo più ad incontrarci, mi dicevi che eri tanto impegnata con il lavoro ed io all’inizio non mi preoccupavo, sapevo che, passato il periodaccio, ti saresti fatta sentire.



E poi via sms eri sempre presente, sorridevo, quando, svegliandomi la domenica mattina, leggevo sul telefonino :”Giorno, Rag., cosa mi
consiglia di mettere oggi con questa umidità?”. Insomma, anche se non ti vedevo ti sentivo vicina lo stesso.

Insomma, anche se non ti vedevo, ti sentivo vicina lo stesso.
Pian piano, però, anche gli sms si fecero più più radi, fino a sparire del tutto. Io continuavo a stare tranquilla, mi dicevo che era una fase passeggera e che presto tutto sarebbe tornato come prima. Tramite sms mi facesti sapere che eri intenzionata ad andare a vivere con Luca a Cervignano, ed io, dopo averti invidiato non poco perché per me questa possibilità con Giorgio era
ancora lontana (e lo è tutt’ora!), pensai che questo avrebbe sistemato tutto. Avresti avuto una casa tutta tua e sarei potuta venire a trovarti quando volevo. Purtroppo sbagliavo.
Ora non ti sto a raccontare tutte le delusioni che ho subito in quest’ultimo anno perché in questo libricino voglio ricordare solo gli episodi belli che mi legano a te. Preferisco tralasciare, dimenticare, tutti i battibecchi via sms, le volte in cui tu mi proponevi di vederci, io facevo l’impossibile per combinare mentre tu, invece, alla fine cambiavi idea, le volte in cui ti invitavo a Grado e tu rispondevi con un “No grazie, noi preferiamo Lignano”, non voglio parlare di questa parte, perché sono sicura che quella che mi rispondeva in quel modo non era la vera Kati, la ragazza che per 22 anni è stata sempre al mio fianco.
Io sono sicura che la vera Kati, l’amica a cui voglio un bene dell’anima, è ancora lì, dentro di te, che aspetta solo un pretesto per uscire allo scoperto. Ora è venuto il suo momento: infatti la storia narrata in questo libricino è incompleta, manca la conclusione, e solo lei la può scrivere.
Io ho detto tutto, ti faccio solo un ultimo appello che viene dal profondo del mio cuore :”Permetti alla nostra storia di avere un lieto fine!!”










29/10/2007 22:57
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
Lo leggo domani. Richiede un po' di tempo e la mia migliore attenzione. Poi ti scriverò con sincerità cosa ne penso!
Buonanotte, e piacere di averti conosciuta.
29/10/2007 23:08
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7.594
Città: UDINE
Età: 43
Sesso: Femminile
Image Hosted by ImageShack.us
Image Hosted by ImageShack.us
OFFLINE
ti dico solo che è il mio racconto più corto...
purtroppo quando scrivo ho il difetto che non riesco mai a fermarmi...
29/10/2007 23:10
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
E invece l'ho letta adesso, ero troppo curioso. E' scritta con il cuore, si capisce che è una storia vera. E' come una lunga lettera. Come è poi andata a finire, se una fine c'è stata?
29/10/2007 23:15
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7.594
Città: UDINE
Età: 43
Sesso: Femminile
Image Hosted by ImageShack.us
Image Hosted by ImageShack.us
OFFLINE
ehhhh...è finita male...mai avrei pensato così

mi ha scritto un grazie via sms....

e poi è sparita...

un giorno mia madre che la conosceva bene l'ha vista e le ha chiesto che succede e lei si è così seccata che mi ha scritto di cancellare per sempre il suo numero

tutt'ora se la vedo ho le lacrime agli occhi..ma le caccio indietro e faccio finta di nulla
29/10/2007 23:43
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.231
Sesso: Femminile
Image Hosted by ImageShack.us
Image Hosted by ImageShack.us
OFFLINE
Agny, persevero nel dirti che sei molto brava a scrivere, aldilà della storia, che già conoscevo ed evidenzia che sei una brava e dolce ragazza, secondo me, devi sfruttare molto questo tuo talento. Prendi tutti i tuoi racconti e cerca il modo di pubblicarli, secondo me, hai un futuro in questo campo
29/10/2007 23:44
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
OFFLINE
E' più doloroso della fine di un amore, perché è la storia di tutta una vita, fin dall'infanzia. Mi dispiace, mi dispiace tanto. Chissà cosa l'ha cambiata così. Forse le è entrata una scheggia di ghiaccio nel cuore come nella fiaba di Andersen.
30/10/2007 11:47
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7.594
Città: UDINE
Età: 43
Sesso: Femminile
Image Hosted by ImageShack.us
Image Hosted by ImageShack.us
OFFLINE
Re:
(mariachiara), 29/10/2007 23.43:

Agny, persevero nel dirti che sei molto brava a scrivere, aldilà della storia, che già conoscevo ed evidenzia che sei una brava e dolce ragazza, secondo me, devi sfruttare molto questo tuo talento. Prendi tutti i tuoi racconti e cerca il modo di pubblicarli, secondo me, hai un futuro in questo campo




grazie mariachiara per le belle parole [SM=g9481]

ma non credo di avere talento...ho molta fantasia quello sì, infatti il libro che sto scrivendo è un continuo di colpi di scena, di idee pazze,ma non ho un bello stile secondo me, scrivo in maniera molto infantile...


comunque se qualcuno è interessato posso iniziare a postare un pezzettino alla volta del mio libro...
magari a puntate..se vi va... [SM=g6808]
30/10/2007 11:48
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7.594
Città: UDINE
Età: 43
Sesso: Femminile
Image Hosted by ImageShack.us
Image Hosted by ImageShack.us
OFFLINE
Re:
|Denilson|, 29/10/2007 23.44:

E' più doloroso della fine di un amore, perché è la storia di tutta una vita, fin dall'infanzia. Mi dispiace, mi dispiace tanto. Chissà cosa l'ha cambiata così. Forse le è entrata una scheggia di ghiaccio nel cuore come nella fiaba di Andersen.




eh chi lo sa cosa le è successo...
misteri della vita...
dovremmo inserire la vicenda tra i misteri di cui ama parlare mariachiara [SM=g6794]
scherzi a parte è dolorosissimo, perchè un'amicizia di 23 anni è finita SENZA UN MOTIVO è questa la cosa che non mi da pace..
30/10/2007 12:43
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.231
Sesso: Femminile
Image Hosted by ImageShack.us
Image Hosted by ImageShack.us
OFFLINE
Re: Re:
Agny81, 30/10/2007 11.47:




grazie mariachiara per le belle parole [SM=g9481]

ma non credo di avere talento...ho molta fantasia quello sì, infatti il libro che sto scrivendo è un continuo di colpi di scena, di idee pazze,ma non ho un bello stile secondo me, scrivo in maniera molto infantile...


comunque se qualcuno è interessato posso iniziare a postare un pezzettino alla volta del mio libro...
magari a puntate..se vi va... [SM=g6808]



ognuno ha il proprio stile, poi si migliora col tempo e la maturità, intanto hai un linguaggio fresco, poi ricorda che il linguaggio comprensibile è una dote, non occorrono parolone complicate, quello semmai è il linguaggio di chi non esprime niente


01/11/2007 15:20
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Un motivo c'è agny.. e purtroppo è più doloroso...la sua non era vera amicizia purtroppo! Con il tempo si cambia, le strade possono anche dividersi...la vita ci porta anche a questo, ma se un'amicizia è vera..dura, per sempre...il legame è anche invisibile...che non ci sip uò vedere ne sentire per un pò, ma reiste sempre e comunque!! In lei purtroppo questo non c'era...e tu ci sei stata male, e penso tutt'ora. Mi spiace agny, sono cose che segnano efanno male.
Sei bravissima a scrivere, concordo con mariachiara!!!
Il tuo stile sarà anche infantile ma è il tuo!
01/11/2007 20:43
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7.594
Città: UDINE
Età: 43
Sesso: Femminile
Image Hosted by ImageShack.us
Image Hosted by ImageShack.us
OFFLINE
eh magari hai ragione chiara...ma lei era quella su cui avrei messo la mano sul fuoco...lei c'era sempre, quando litigavo con le altre amiche, quando avevo qualche delusione d'amore, lei era un punto fisso nella mia vita, come solo una sorella può esserlo..
ed il nostro era più un rapporto tra sorelle che fra amiche, non so come spiegarlo, ma io la consideravo una sorella maggiore...
e mai avrei pensato che io per lei non valessi nulla per poter arrivare a questo punto...
01/11/2007 23:34
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 1.231
Sesso: Femminile
Image Hosted by ImageShack.us
Image Hosted by ImageShack.us
OFFLINE
Agny, non ti fare il sangue amaro, vedrai che prima o poi saprai le cose come sono andate, quello che fa male non è un'amicizia che finisce, quella la possiamo pure accettare, ma quello che non capiamo è il modo, le cose non dette, la chiarezza non fatta...dai tempo al tempo
02/11/2007 10:48
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.050
Sesso: Femminile
Image Hosted by ImageShack.us
Image Hosted by ImageShack.us
OFFLINE
Re:
allora, esprimo il mio parere...

hai affondato i ricordi, la gioia e il dolore... ma non ti sei aperta... per questo il linguaggio non è scorrevole. A un certo punto ti fermi, come per non provare quelle sensazioni che si scatenano ad ogni episodio rammentato...

e anche per questo soffri ancora... non riesci a liberarti al 100%... fallo, agny... non fare il mio stesso errore... apriti... solo cosi puoi permetterti di non soffrire piu...
certo, la mancanza di un perchè è terribile (son stata male 2 anni) ma si riesce ad affrontare... io ora quando la vedo nel pullman non provo assolutamente nulla... mi son messa il cuore in pace, cosi doveva finire...
ringraziala per l'amore che ti ha dato, per la crescita interiore per cui ti ha aiutato, ringraziala di averla conosciuta e averti trasmesso la voglia di vivere... ma lasciala andare...
apri il cuore e sorridi [SM=x1408408]
02/11/2007 11:47
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7.594
Città: UDINE
Età: 43
Sesso: Femminile
Image Hosted by ImageShack.us
Image Hosted by ImageShack.us
OFFLINE
grazie mimì!!
io ho cercato di aprirmi...vorrei capire meglio quello che vuoi dire se mi puoi fare un esempio di dove non mi lascio andare abbastanza...mi interessa molto così posso comprendere dove sbaglio...sempre se hai tempo di farlo, non preoccuparti...
ti è successa una cosa simile anche a te??
io certo che l'ho lasciata andare, ormai sono passati tanti anni...certo se la vedo mi prende male, però poi passa...
02/11/2007 12:52
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.050
Sesso: Femminile
Image Hosted by ImageShack.us
Image Hosted by ImageShack.us
OFFLINE
non l'hai lasciata andare, se no non staresti male quando la vedi...
"sbagli" perchè stai ancora male, c'è sempre quella fitta di sofferenza che ti fa serrare il cuore... aprilo!

facciamo così... cosa ti fa sentire in pace con te stessa e con il mondo?

se chiudi gli occhi come vedi il tuo cuore?
02/11/2007 13:48
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7.594
Città: UDINE
Età: 43
Sesso: Femminile
Image Hosted by ImageShack.us
Image Hosted by ImageShack.us
OFFLINE
Re:
@Mimmi the Maneater@, 02/11/2007 12.52:

non l'hai lasciata andare, se no non staresti male quando la vedi...
"sbagli" perchè stai ancora male, c'è sempre quella fitta di sofferenza che ti fa serrare il cuore... aprilo!

facciamo così... cosa ti fa sentire in pace con te stessa e con il mondo?

se chiudi gli occhi come vedi il tuo cuore?




non stare male vedendola...è un'equazione impossibile te l'assicuro davvero...siamo state amiche per 23 anni...come potrei non stare male??? se ci fosse stato un litigio serio allora sì me nè farei una ragione..oppure se sapessi il motivo per cui se n'è andata...
a me guarda, basterebbe che lei per strada mi salutasse, che non voltasse la testa dall'altra parte, basterebbe un ciao, magari un come va di circostanza...ecco non saremmo più amiche ma almeno il saluto ci sarebbe ancora!!

se chiudo gli occhi come vedo il mio cuore??? lo vedo ferito da tante piccole cose...alcune sono vecchie e quindi sono ferite che si stanno rimarginando...altre ferite invece non si rimarginano...come questa
02/11/2007 15:59
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 2.050
Sesso: Femminile
Image Hosted by ImageShack.us
Image Hosted by ImageShack.us
OFFLINE
agny, io al 100% non ti posso capire perche la mia amicizia, anche essa finita senza un perchè, non è durata così tanto...
io so solo che aprendo il cuore ad altre persone, mettendomi il cuore in pace e ripetermi:"concretamente non c'è un perchè, allora vuol dire che il ns. cammino si doveva dividere", io sto meglio.
Tu hai provato in tanti modi a riallacciare, ma lei non ha voluto. O la affronti decisa diretta o lasci che i tuoi ricordi non siano più lame taglienti.

che dici a questo cuore un po di medicazione la vogliamo dare?
02/11/2007 16:04
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota
Post: 7.594
Città: UDINE
Età: 43
Sesso: Femminile
Image Hosted by ImageShack.us
Image Hosted by ImageShack.us
OFFLINE
ma guarda...io la soffro solo se la vedo..o se la penso perchè magari sto parlando di lei come adesso...
ma in generale posso dire che pian pianino a lei penso sempre meno e di conseguenza soffro sempre meno...
il tempo forse è davvero la migliore medicina...
anche se, magari sono un'illusa ma sogno sempre che in un futuro anche lontano, magari da anziane tipo, lei mi spieghi che le era preso...
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:56. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com