00 02/01/2008 20:43
Lo metto pure qua. E' un racconto sperimentale, nel senso che è il primo che scrivo nella mia vita (anzi no, il secondo ora che ci penso. Ne ho scritto uno pure quando ero piccola, era una storia di avventura...ma nn lo trovo più!).
Ce ne saranno altri, e magari questo diverrà più bello. Chi lo sa.


La vedo uscire, con il suo solito cappello di lana grigio e il cappotto beige. Al braccio una bella borsa di pelle. Ha quasi novantanni, ma il fisico ne dimostra 20 meno. E il cervello? Quello è andato. Esce di casa urlando la sua pelliccia, quella che non può metter più perchè gliel'abbiamo rovinata. Delira, come sempre. Da più di quindici anni è convinta che gli "buttiamo giù gli acidi e gli odori", queste sono le sue parole. Urla in casa, di giorno e di notte. Urla la sua disperazione, grida la sia pazzia, nel silenzio della sua solitudine. La convinzione è che noi le abbiamo rovinato la vita, con acidi che le scendono dai muri, nell'acqua, che le hanno rovinato i suoi bei quadri, i suoi mobili antichi. Ha una casa che non può usare, rovinata e costretta a coprire con carta di giornale. Vive tappata in casa e anche d'estate tapparelle e finestre chiuse per le esalazioni, della sua testa però. Per lei, di giorno e di notte, noi lavoriamo per rovinarle la vita. Di giorno e di notte. Fuori una signora anziana, sola. In casa...la pazza del piano di sotto.