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ultras..per saperne qualcosa in più

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  • laziagio
    00 22/09/2008 11:01
    Con il termine ultras (o ultrà) (derivato dal francese ultra-royaliste, di origine latina, indicante i più fanatici attori del terrore bianco) si definisce il tifoso organizzato di una determinata società sportiva, più frequentemente di tipo calcistico, ma spesso anche di pallacanestro, hockey, pallanuoto ed altri sport. L'ultras è caratterizzato da un forte senso di appartenenza al proprio gruppo e dall'impegno quotidiano nel sostenere della propria squadra, che trova il suo culmine durante le competizioni sportive con altre squadre.
    Il gruppo a cui fa riferimento prende posto generalmente nel settore dello stadio denominato curva, ovvero il settore "popolare". Negli ultimi anni, tuttavia, alcuni gruppi si sono collocati nel settore laterale denominato tribuna.

    Gli anni cinquanta e sessanta: le origini
    Il fenomeno del tifo calcistico nasce in Italia negli anni '50, quando i primi tifosi di squadre di calcio iniziano a riunirsi in gruppo. A Torino, con i "Fedelissimi Granata 1951", nascono i primi esempi di questo fenomeno, che inizia poi a diffondersi anche in Inghilterra, dove gli ultras vengono battezzati hooligans. Vi sono differenze basilari tra i due modi di essere ultras: in Inghilterra viene lasciato molto più spazio ad azioni spontanee, mentre in Italia si tende a coordinare i vari elementi in un'unica voce. Anche le forme estetiche del tifo risentono di questa differenza: in Inghilterra si predilige l'impatto vocale a quello visivo e non si usano i tamburi che contraddistinguono le colorite curve italiane. In Italia il primo gruppo ultras vero e proprio è quello della "Fossa dei Leoni" di Milano, formatosi nel 1968. Ai tifosi della Sampdoria va nel 1969 il primato di aver utilizzato per primi la parola Ultras (Ultras Tito Cucchiaroni) e successivamente del Toro, nella loro denominazione "Ultras Granata".

    Nel corso degli anni '60 queste nuove strutture aggregative iniziano a svilupparsi intorno alle grandi squadre dell’epoca e i loro membri si distinguono dai supporter tradizionali per il modo attivo ed organizzato di incoraggiare la loro squadra del cuore. Ogni gruppo ultras comincia a caratterizzarsi con un nome simbolico ed uno striscione dietro cui radunarsi. Nascono le coreografie per sostenere la propria squadra: si cantano inni, gli stadi si riempiono di bandiere, si lanciano coriandoli e si accendono i primi fumogeni. Parallelamente nasce anche la competizione con i gruppi ultras di altri squadre.


    Gli anni settanta
    Lo sviluppo dei gruppi ultras negli anni '70 coincide con un periodo piuttosto tempestoso della società italiana, toccata a più riprese da episodi di violenza e terrorismo. Anche le azioni dei tifosi iniziano in alcuni casi ad ispirarsi a quelle della guerriglia urbana: i gruppi ultras degli anni '70 vengono fortemente influenzati dal clima politico e dalle tensioni sociali dell'epoca. Tutto ciò era riscontrabile nei cori spesso presi in prestito dalle manifestazioni e dai cortei, nell'abbigliamento paramilitare, nella simbologia riproposta sugli striscioni e negli stessi nomi dei gruppi. In questi anni in Toscana va di moda dividersi in tifoserie guelfe (colligiani e fiorentini ad esempio) e tifoserie ghibelline (tifosi del Siena in primis).


    Gli anni ottanta e novanta
    A partire dagli anni '80, tutte le squadre professioniste hanno almeno un gruppo ultras e il modello italiano si espande decisamente in tutto il resto d'Europa, soprattutto tra i paesi latini (Spagna, Portogallo, Francia), Svizzera e tra le ex repubbliche della disciolta Jugoslavia (Slovenia, Croazia, Serbia).

    Negli anni '90 si sono viste tifoserie ispirate al modello di tifo ultras italiano anche in Irlanda, Scozia, Paesi Bassi e Germania. Con l'aumento dell'interesse verso il calcio in Canada, Stati Uniti e Australia sono sorti i primi gruppi di tifosi organizzatisi secondo criteri, almeno esteticamente, copiati dagli ultras. All’interno degli stadi di tutta Europa gli ultras diventano sempre più i veri padroni delle curve. Si inasprisce anche il modo di fronteggiarsi tra gruppi avversari di ultras: si diffonde il ricorso alla rissa, non di rado sono utilizzati coltelli e razzi. Nel suddetto decennio e nel precedente sono frequenti gli atti vandalici . Le forze di polizia iniziano ad impegnarsi per arginare gli episodi di teppismo.

    Negli anni '90 il problema della violenza nel calcio si aggrava ulteriormente, degenerando in molti casi in atti di ribellione contro le forze dell'ordine ed in episodi di violenza a tratti gravissimi. Il 29 gennaio 1995, poco prima dell'incontro tra Genoa e Milan, Vincenzo Spagnolo, ultras genoano, viene accoltellato a morte: l'episodio indusse i rappresentanti della maggior parte dei principali gruppi ultras italiani a partecipare a un raduno che ha rappresentato un importante tentativo di autoregolamentazione. In un documento conclusivo gli ultras condannarono l'utilizzo di armi da taglio durante gli scontri e le aggressioni "molti-contro-uno", auspicando un ritorno ai vecchi codici di comportamento ultras.


    Il fenomeno oggi
    Oggi i gruppi di ultras rappresentano ancora una delle componenti più importanti del mondo del calcio. Dispongono di sedi, diffondono le loro comunicazioni attraverso siti web, libri, riviste autoprodotte (fanzine) e così via. In risposta alla radicale trasfigurazione commerciale del mondo del calcio iniziata nei primi anni '90 e che ha portato allo stravolgimento degli abituali orari delle partite in base alle esigenze delle pay-tv ed al forte aumento del costo dei biglietti dello stadio, gran parte del movimento ultras italiano ha dato vita a una serie di iniziative di comune protesta al grido degli slogan "No al calcio moderno".

    Tuttavia il comportamento spesso violento di questi gruppi è posto costantemente sotto accusa da parte delle forze dell'ordine e dei media ed ha portato ad un inasprimento ulteriore delle norme anti-violenza, come i provvedimenti del D.A.SPO.).

    Dopo la morte dell'ispettore Filippo Raciti, durante scontri tra catanesi e polizia, durante un Catania-Palermo del Febbraio 2007 vi è stato un ulteriore giro di vite nei confronti del tifo organizzato. La nuova legge "anti-ultras", con forti dubbi sulla costituzionalità, ha stravolta ancora una volta il mondo delle curve italiane. E' stata vietata l'intromissione di striscioni, di qualsiasi tipo e dimensione, senza autorizzazione; banditi totalmente fumogeni e petardi (con arresto per gli utilizzatori); introduzione di biglietti nominali; DASPO che può essere anche preventivo (cioè un soggetto potenzialmente pericoloso può essere sottoposto a Daspo a prescindere dal suo comportamento) e molte altre norme repressive.


    Differenze con gli hooligan
    Il fenomeno degli ultras dell'Europa meridionale dimostra molte discordanze con quello degli hooligan britannici e olandesi.

    Prima fra tutte è l'organizzazione dei gruppi ultras contrapposta allo spontaneismo dei nuclei di tifosi britannici. Le cosiddette crew (dette anche mob o firm, equivalenti del gruppo ultras) inglesi e scozzesi riconoscono leader e figure di riferimento, ma non hanno una organizzazione che contempli la ripartizione di compiti e incarichi di varia natura nè una struttura gerarchica, come invece accade con gli ultras.

    Altre caratteristiche peculiari degli ultras sono le coreografie, con le sciarpe (sciarpata), delle "bandiere a due aste". Per realizzare imponenti scenografie in occasione delle partite, un gruppo ultras mette in movimento l'intero gruppo: la macchina decisionale del direttivo, il cassiere, l'addetto stampa, fino agli attivisti e ai ragazzi più giovani impegnati nella realizzazione. Per reperire i fondi necessari ad allestire le coreografie i gruppi ultras fanno leva sull'autofinanziamento, sulle collette fra tifosi, sulla vendita di sciarpe e altro merchandising (berretti, bandiere, spille, t-shirt e così via) ufficiale del gruppo. Diversi gruppi ultras hanno usufruito, nel corso degli anni, anche di finanziamenti e aiuti di vario tipo dalle società calcistiche e da imprese private. In Italia il finanziamento ai tifosi da parte di una società sportiva è ora vietato da una legge antiviolenza entrata in vigore nel 2007. Nel Regno Unito, non esistendo alcun tipo di organizzazione ufficiale del gruppo hooligan, questo aspetto non è presente.

    Nelle curve ultras esiste anche un "capo" che coordina i cori, il cosiddetto "lanciacori". Questa figura, che si colloca al centro del settore, è spesso coadiuvata da altre persone munite di megafono (situate in punti più periferici della curva) e da ragazzi che suonano i tamburi (strumenti ora vietati in Italia dal decreto anti-violenza).

    Il fenomeno degli hooligan, inoltre, è esclusivamente maschile, contrariamente ai gruppi ultras che, seppur sono in larghissima maggioranza maschile, non escludono la presenza di donne sia come semplici componenti del gruppo stesso sia con ruoli attivi. Addirittura negli anni si sono venuti a formare (seppur sono stati casi rarissimi) gruppi ultras totalmente femminili (da non confondere con i fan club di tifose), che però hanno avuto sempre numeri bassi di appartenenti, attività sporadica e durata estremamente breve, il più delle volte le superstiti di questi gruppi o lasciavano l'attività ultras o, come spesso accadeva, entravano a far parte di gruppi maschili. C'è da dire però che ultimamente alcune tifoserie stanno ripresentando gruppi ultras femminili, con risultati migliori rispetto ai precedenti tentativi.

    I rapporti con le altre tifoserie sono diversi, in quanto gli hooligan vedono in qualsiasi componente della tifoseria avversaria un nemico con il quale scontrarsi ad ogni costo e non è concettualmente ammissibile un amicizia con l'avversario, mentre gli ultras si scontrano solo con ultras di alcune determinate squadre rivali, mentre con altri o si ha un rapporto di indifferenza oppure addirittura di amicizia o gemellaggio (vedi nota a seguire).


    Sottocultura ultras
    Gli ultras sono considerati come sottocultura giovanile da una parte della sociologia. Con questo termine si identifica un gruppo di individui accomunati da un determinato stile di vita, da alcuni vocaboli gergali, dalla la diffusione di certi capi d'abbigliamento. Essi hanno un proprio sistema di valori e una propria ritualità, oltre ad un peculiare modo di vivere lo stadio che non è lo stesso del tifoso comune. In tal senso possono essere intesi l'utilizzo della violenza contro le tifoserie rivali e l'accettazione di essa secondo codici di comportamento condivisi.


    Rivalità e amicizie


    Ogni tifoseria o gruppo ultras annovera un certo numero di sostenitori di altre squadre che vengono considerati come rivali. La rivalità, oltre all’astio e ai tafferugli che ne conseguono, possono avere diversa origine.

    Il primo fattore è sicuramente campanilistico, specialmente in paesi quali Italia e Spagna in cui vi è un forte orgoglio regionalistico o municipalistico. Oltre a tifoserie di squadre della stessa città, è molto comune il confronto fra i tifosi di formazioni calcistiche provenienti da città, province o regioni confinanti. Vi sono anche storiche rivalità di natura sportiva, sorte come conseguenza ad ingiustizie sportive subite o dopo che due squadre hanno condiviso una sorte simile all’inseguimento dello stesso obiettivo. Forti attriti si possono creare anche fra quelle tifoserie che sono ispirate da contrapposta ideologia politica.

    Per gli stessi motivi, sono frequenti anche i casi in cui due curve non solo siano non belligeranti, ma i cui membri si mescolino per tifare e festeggiare insieme. Ciò è dovuto al rispetto o all’amicizia che possono nascere condividendo un simile modo di intendere la vita di curva. Quando essa è particolarmente solida viene ufficializzata e siglata come gemellaggio.

    Striscione di benvenuto degli ultras sambenedettesi, lasciato fuori il settore ospiti per gli amici avellinesiIl primo gemellaggio (9 gennaio 1977) nato tra gruppi ultras nel mondo è quello (tutt'ora molto consolidato) tra le tifoserie del Lanerossi Vicenza e del Pescara.[1]


    Ultras e politica


    I primi gruppi ultras sono sorti tra la fine degli anni '60 e l'inizio del decennio successivo, quando i giovani partecipavano attivamente alla vita politica, spesso in forme apertamente contestatorie e molto violente. Da allora molte curve e gruppi ultras hanno assunto una precisa connotazione ideologica, quasi sempre votata all'estremismo (sia di sinistra che di destra). Diversi sono anche i gruppi e le intere curve che si dichiarano apolitiche. Se all'inizio del movimento erano le manifestazioni politiche ad avere avuto un forte impatto sulla creatività degli ultras, tanto che questi portavano allo stadio gli slogan dei cortei, ora avviene un fenomeno inverso. Grazie ad una certa esposizione mediatica e ad un notevole afflusso negli stadi, capita frequentemente che diversi cori scanditi nei cortei politici vengano intonati sulle note di celebri inni da stadio.

    L'estremismo politico, di destra quanto di sinistra, presente in molte curve, ha portato alla comparsa di striscioni condannati dall'opinione pubblica, dai mezzi di comunicazione e dalle istituzioni poiché riconducibili all'antisemitismo, a festeggiamenti intorno a figure dittatoriali quali Stalin e Adolf Hitler, all'apologia del nazismo e alla derisione delle vittime dei massacri delle foibe. In Italia le autorità hanno reagito vietando i messaggi politici sugli striscioni e impedendo la riproduzione di qualsiasi simbolo politico su ogni tipo di vessillo, onde evitare quegli eccessi che potrebbero indurre allo scontro fisico due tifoserie ideologicamente contrapposte.

    Vista la presenza di fazioni ultras schierate politicamente, le curve sono talvolta state viste e strumentalizzate come bacino elettorale.[2].


    La repressione

    Oggi in Italia, ma non solo, è in atto un forte repressione da parte degli enti governativi (Polizia in primis) che tendono a soffocare i movimenti ultras. Questi atti molto spesso sfociano in scontri violenti tra polizia e ultras che generano odio tra entrambi le fazioni. Va anche precisato che le nuove norme hanno di fatto ridotto il numero di scontri tra ultras ma, al tempo stesso, hanno incrementato, e non poco, gli scontri tra ultras e forze di polizia fintantoché in alcuni casi gli ultras di squadre da decenni rivali si sono uniti in lotte contro la Polizia [3].


    Tratto da it.wikipedia.org/wiki/Ultras




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    Lucio_2303
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    00 22/09/2008 16:21
    ho avuto modo di frequentare la Curva negli anni in cui l'hockey su ghiaccio della mia città vinceva scudetti e coppe..facevo parte di un gruppo organizzato di tifosi..che poi venni a scoprire che in realtà erano gli Ultras del Calcio che seguivano anche l'hockey..be non sono tutti uguali..non voglio fare di tutta un erba un fascio..ma purtroppo la maggiorparte erano pregiudicati delinquenti della città..molto conosciuti alle forze dell'ordine..alcuni già stati in carcere per spaccio di droga rapine furti..in realtà andare allo stadio per loro è solo un modo per cercare di fare a botte con la polizia..distruggere tutto e ubriacarsi e drogarsi fino a rischiare il collasso..gente molto violenta e pericolosa...infatti dopo 4 anni in cui ho cercato sempre di defilarmi alla fine ho mollato..perchè se vedono che non sei mai pronto alla guerra ti giudicano un coniglio e rischi di essere visto male e preso a botte..bastava una sola volta che non andavi in curva e venivano a cercarti per tutta la città per picchiarti solo perchè non eri presente alla partita...roba da matti..per foruna che sono riuscito ad andarmene senza troppi problemi..ma ho saputo anche che qualc'uno ci ha rimesso la vita..

    Fidatevi..quelli son pazzi..dorgati..violenti..meglio stare alla larga da quella gente..

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  • laziagio
    00 22/09/2008 17:14
    è davvero agghiacciante quello che scrivi, ma non me ne meraviglio. Mio fratello ha 15 anni e vorrebbe cominciare a frequentare la curva nord dell'inter, ma mio padre è assolutamente contrario, non nego di sperare che questa fantasia svanisca.
    Leggendo la storia, però mi rendo conto che agli albori l'idea di creare un gruppo con cui condividere questa passione era lontana miglia e miglia da quello che è diventato oggi.
  • zognetto
    00 22/09/2008 21:12
    ho fatto tre trasferte con gli ultras di una squadra del nord.....
    ho visto di tutto!!!!!gente calpestata,derubata,città distrutte.......
    mai più!!!!!!! [SM=x1460425]
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    Agny81
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    00 23/09/2008 14:35
    invece gli ultras dell'udinese sono tranquillissimi, gente che va allo stadio per amore della sua città e della relativa squadra, che non ha alcuna voglia di far rissa, magari solo bere un pò (i friulani aimè sono grandi ubriaconi!), ma ripeto nella massima tranquillità...non a caso udine ha un pubblico considerato uno dei migliori d'italia:)
    [Modificato da Agny81 23/09/2008 14:36]
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    Lucio_2303
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    00 23/09/2008 19:35
    Re:
    laziagio, 22/09/2008 17.14:

    è davvero agghiacciante quello che scrivi, ma non me ne meraviglio. Mio fratello ha 15 anni e vorrebbe cominciare a frequentare la curva nord dell'inter, ma mio padre è assolutamente contrario, non nego di sperare che questa fantasia svanisca.
    Leggendo la storia, però mi rendo conto che agli albori l'idea di creare un gruppo con cui condividere questa passione era lontana miglia e miglia da quello che è diventato oggi.




    ti sconsiglio vivamente di lasciarlo andare..ne conosco 2 che fanno parte della curva nord dell'inter..son due miei colleghi di lavoro..e ti lascio immaginae che tipo di persone sono..sempre pronti a fare a botte a rubare negli autogrill a fare teppismo e soprattutto a rollarsi una canna..li in curva gira ogni tipo di droga e di armi anche..è una mafia organizzata..

    Preciso che sono pochi..diciamo che su 20000 persone che occupano la curva i violenti saranno si e no 1000...ma il resto della ciurma anche se non fa casino comunque beve e fuma pesantemente..

    Non fatelo andare a 15 anni..è un rischio enorme secondo me..piuttosto fategli un abbonamento in zone piu' tranquille dello stadio..

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  • laziagio
    00 23/09/2008 22:40
    grazie del consiglio lucio, cmq per fortuna mio padre è abbastanza categorico.
    mi fa piacere leggere che esistono curve come quelle dell'udinese, spero che prima o poi qualcuno ne tragga esempio.
  • misterx78
    00 24/09/2008 12:54
    Ragazzi... ma abbiamo bisogno proprio degli ultras?
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    Agny81
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    00 24/09/2008 17:50
    Re: Re:
    Lucio_2303, 23/09/2008 19.35:




    ti sconsiglio vivamente di lasciarlo andare..ne conosco 2 che fanno parte della curva nord dell'inter..son due miei colleghi di lavoro..e ti lascio immaginae che tipo di persone sono..sempre pronti a fare a botte a rubare negli autogrill a fare teppismo e soprattutto a rollarsi una canna..li in curva gira ogni tipo di droga e di armi anche..è una mafia organizzata..

    Preciso che sono pochi..diciamo che su 20000 persone che occupano la curva i violenti saranno si e no 1000...ma il resto della ciurma anche se non fa casino comunque beve e fuma pesantemente..

    Non fatelo andare a 15 anni..è un rischio enorme secondo me..piuttosto fategli un abbonamento in zone piu' tranquille dello stadio..





    mamma mia...io vivo su un altro pianeta!!
    frequento la curva nord dell'udinese da quando avevo 15 anni!! è un ambiente bellissimo e tranquillo, ci sono famiglie, bambini, tanta allegria e tanta sportività...viva udine!! viva le periferie!!! dove si può vivere ancora serenamente e senza problemi [SM=g8920]
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    @Mimmi the Maneater@
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    00 24/09/2008 17:58
    Complimenti per gli ultras udinesi. Quelli giuglianesi, penso anche quelli napoletani son sputati quelli descritti da Lucio.
    Magari fossero come quelli di Agny :(
  • zognetto
    00 24/09/2008 23:07
    ho messo insieme gli anni di condanna presi dagli ultras che conosco!!!!!
    sono arrivato a 86 anni.....tanti ancora da scontare.

    ho detto tutto........ [SM=x1460514]
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    Lucio_2303
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    00 25/09/2008 19:03
    Re: Re: Re:
    [SM=x1460436]
    Agny81, 24/09/2008 17.50:




    mamma mia...io vivo su un altro pianeta!!
    frequento la curva nord dell'udinese da quando avevo 15 anni!! è un ambiente bellissimo e tranquillo, ci sono famiglie, bambini, tanta allegria e tanta sportività...viva udine!! viva le periferie!!! dove si può vivere ancora serenamente e senza problemi [SM=g8920]




    ma non è che non ci si puo' andare a 15 anni..diciamo che ci sono delle situazioni che sarebbe meglio evitare nelle curve dei tifosi un pò troppo caldi..ecco..ma se ci vai accompagnato da un adulto o da un amico vai tranquillo..9 su 10 non succede niente..prima regola se vedi qualcosa di strano fatti i cazzi tuoi..seconda regola mettersi in una zona tranquilla dove cè solo gente che guarda la partita..

    non volevo essere troppo pessimista..ma si parlava di mandarci un ragazzino..allora le precauzioni non sono mai abbastanza..

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    Lucio_2303
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    00 25/09/2008 19:07
    Re:
    @Mimmi the Maneater@, 24/09/2008 17.58:

    Complimenti per gli ultras udinesi. Quelli giuglianesi, penso anche quelli napoletani son sputati quelli descritti da Lucio.
    Magari fossero come quelli di Agny :(




    ma ci sono eccome..solo che quei 1000 deficienti oscurano gli altri 19000 che sono li tranquilli..ok magari con una canna in bocca o 20 bottiglie di alcol ma almeno evitano di fare casino..invece spesso arrivano i soliti noti e sputtanano un intera tifoseria..

    Agny tranquilla che ci sono anche a Udine quelli cosi..solo che tu non li vedi perchè sei pura e casta..io che non lo sono del tutto certe cose le noto e me ne accorgo subito..solo che a Udine sono tutti tranquilli..incidenti non ce ne sono mai..questo è la cosa buona che avete da voi..ma le mele marce ci sono un pò ovunque purtroppo..poi con sta generazione di idioti che avanza sarà sempre peggio..

    Io comunque non metto piede allo stadio da quando mi ci hanno portato Agny e Giorgioud altrimenti erano anni che non ci andavo! :-)
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    Lucio_2303
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    00 25/09/2008 19:12
    mi fa incavolare a morte il fatto che pochi riescano a socurare tutti gli altri..e la cosa peggiore è la codardia di tutti che anche se 10 volte tanto stanno zitti e lasciano fare chinando il capo..roba da pazzi...

    Poi io che sono interista ne ho subite di situazioni..come quando hanno lanciato il missile su Dida..almeno prendilo bene cavoli!!! heheheh dai che scherzo...

    W i tifosi bravi e buoni..con le bandiere e le maglie della squadra del cuore come facevo io quando andavo..abbasso tutti i delinquenti!!
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    Lucio_2303
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    00 25/09/2008 19:21
    ecco che fine ha fatto la mia sciarpa di quando andavo a vedere l'hockey in curva! appesa alla parete!! :-)




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    Kit66
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    00 26/10/2008 14:22
    Come scritto sopra, ce sò Ultras e Ultras...
    Ora nun sò ultras ma FAZIONI.
    Gli anni 80 sono stati i migliori
    erano tempi che ancora se poteva fà...l'ULTRAS
    Anche ora si può, ma rischiando o na Zaccagnata (coltellata)
    o Na Manganellata dalle guardie a torto o a ragione loro fanno n'do cojo..cojo... pe capisse!
    Na volta non se usavano i coltelli ma le mani. ma non era sempre cosi io ho visto parecchia gente che scambiava le Sciarpe prima e dopo l'incontro e finiva li...Poi...
    Poi è subentrata la POLITICA e il Giocattolo sè ROTTO...


    Io con questi ho girato l'Italia ed Europa...

    [IMG]



    Sempre e solo CUCS DAJEROMADAJE
    KIT&&
    [Modificato da Kit66 26/10/2008 14:30]
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    Vivo solo x la Morbosa curiosità di sapere come andrò a Finire...
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    Agny81
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    00 27/10/2008 06:11
    CIAO KITT!!!!
    ben arrivatissimo!!! [SM=x1460509] [SM=x1460512] [SM=x1460513]
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    Kit66
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    00 27/10/2008 19:07
    CIAO
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    Vivo solo x la Morbosa curiosità di sapere come andrò a Finire...