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Universitario ucciso

Ultimo Aggiornamento: 09/01/2009 21:32
08/01/2009 17:44
 
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Universitario ucciso
fermato un albanese

Una coltellata al cuore, uno sfregio alla gola. Lasciato in strada, sulla neve, a morire. Era andato a Grigno per consultare un libro Luigi Michele Del Percio, 29 anni di Trento. Sotto le scale che portano alla biblioteca del paese ha trovato la morte. Senza un perché. Un braccio sconosciuto gli ha tolto la vita, all'improvviso, e lo ha derubato dello zainetto. L'arma e la tracolla color verde militare sono state cercate a lungo dai carabinieri fra Grigno e Tezze, per tutta la notte, mentre in caserma il pm Fabio Biasi e gli investigatori dell'Arma hanno sentito per tutta la serata un ragazzo. È stato torchiato per ore un albanese di 21 anni, alto, con un giubbetto scuro e con un berretto in testa, proprio come il giovane che un testimone ha visto litigare animatamente con la povera vittima. Le 14 erano passate da poco. È quello l'orario di apertura della biblioteca di Grigno che vanta, nella propria collezione, pubblicazioni d'arte rare. Come il libro su Modigliani che Luigi Michele Del Percio voleva consultare ieri. Era partito da casa, in via Degasperi dove abita con i genitori, di buon'ora al mattino. Avrebbe compiuto alcune commissioni, fatto un paio di telefonate e poi preso il treno della Valsugana che parte dalla stazione di Trento alle 12.05 e che arriva a Grigno alle 13.35. Una decina di minuti ci vogliono dalla stazione del paese per arrivare alla biblioteca. Luigi era puntuale: avrebbe consultato la pubblicazione su Modigliani per prepararsi per un concorso. Laureato in scienze dei beni culturali all'università di Trento, aveva svolto un breve tirocinio al Museo Tridentino di scienze naturali prima dell'iscrizione alla laurea specialistica. L'arte e l'archeologia fra le sue passioni. Alle 14, dunque, l'apertura della biblioteca. La stessa meta del suo assassino. Luigi è caduto a terra, nel sangue. Lo ha visto un passante e contemporaneamente al bibliotecario l'allarme è arrivato da un corriere della ditta Sda che era salito per consegnare un pacco. «C'è una persona che sta male, a terra». È arrivato di corsa anche un vigile urbano, che ieri pomeriggio era a riposo. Poi i carabinieri. L'ambulanza è partita da Borgo e dopo pochi minuti è atterrato il medico rianimatore con l'elicottero. Le condizioni sono apparse subito critiche. Luigi Michele Del Percio perdeva sangue, si muoveva ma era incosciente. Gli occhi, chiusi davanti alla biblioteca di Grigno, non li avrebbe mai più riaperti. È stato portato d'urgenza nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Trento, ma a nulla sono serviti i tentativi di strapparlo alla morte. Il ragazzo è spirato subito dopo il ricovero. Senza ancora che nessuno sapesse perché e per mano di chi. Ai carabinieri, che hanno subito transennato il luogo in cui è stato trovato agonizzante il giovane, è spettato il duro compito di andare a casa dei genitori. Il papà, Michele Del Percio, è un loro collega: ora in pensione, ha concluso la sua carriera nell'Arma al nucleo operativo e radiomobile di Trento. Negli anni di lavoro, sulle strade del Trentino, ne ha viste tante di disgrazie. Ieri, accanto alla moglie Gabriella Franceschinelli, insegnante alla scuola infanzia Collodi, non riusciva a farsene una ragione. Luigi era il loro unico figlio. Un bravo ragazzo, studioso e senza tanti grilli per la testa. Ha incontrato la morte mentre andava a studiare.




Lo conoscevo di vista, studiava qui in facoltà dove lavoro [SM=x1460401]



08/01/2009 18:14
 
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certo che sono notizie di una tristezza unica

la sicurezza dovrebbe essere il primo diritto di tutti gli abitanti di una nazione...non solo

è importante anche la funzione sociale delle pene, perchè se dovessere acchiappare questi balordi che hanno spezzato una giovane vita, dovrebbero avere l'ergastolo senza neanche un processo. Nulla può costituire un attenuante per un omicidio
09/01/2009 21:32
 
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povero ragazzo.

purtroppo la sicurezza nel nostro paese non è garantita e sopratutto se dovessero prendere chi l'ha ucciso non andrebbe di certo in galera a vita, una vera tristezza.
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