A Torino c'è un noto neuropsichiatra, dott. Rossi, ha scritto anche vari testi sull'argomento, che applica l'ipnosi, anche regressiva. Anche nel mio ambiente lavorativo c'è una dottoressa, psicologa, che applica la metodica ipnotica a fini terapeutici.
C'è da dire che quelli che hanno studiato a fondo il fenomeno hanno scoperto che la vita precedente di cui parla il soggetto è mera ricostruzione psicologica, non effettiva, creata dall'inconscio. In poche parole il soggetto si sente e inventa, credendoci a livello subcosciente, di essere un'altra persona. E' comunque utile perché l'invenzione dà dei segnali importanti al terapeuta sulla personalità del soggetto e i suoi problemi. Infatti ogni fantasia, sogno o idea che abbiamo nasce dall'indole profonda ed è indice, quindi, di un significato spesso nevrotico(non nel senso di malattia ma di convivenza coattiva delle pulsioni e le repressioni interne alla persona.).
Esempi. Un uomo racconta di essere una donna, prostituta, del tardo 1800. Potrebbe indicare omosessualità latente o complessi di strutturizzazione intorno alla sessualità. O una serie di desideri inconsci. E' ovvio che varia da soggetto a soggetto.
O ancora. Una persona dichara di essere un soldato, fatto prigioniero e siccome stavano arrivando a salvarlo, i tedeschi, per rappresaglia, gli tagliano la gola. Quindi il soggetto muore nella disperazione e nella sete, affogando nel proprio sangue prima di soffocare.
Questa è una rappresentazione tipica di persone affette da 'sete atavica', alcoolismo.
Etc...
Va sottolineato che spesso il fenomeno non si realizza, proprio perché costruzione mentale del singolo soggetto.
Un caso più comico che serio lo vidi al Bivio quando invitarono Corona... Questi, dopo un 10 minuti, incomincia ad aprire gli occhi e agli ipnotizzatori e alle loro domande del tipo: torna idietro, vedi una porta di luce, sei in un'altra vita, etc, rispose:
Oh! Ma io non vedo un c***o!!!
[Modificato da misterx78 12/06/2008 00:04]