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stranezza

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2008 18:16
10/02/2008 00:27
 
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(mariachiara), 10/02/2008 0.03:

certo ondina, ci vuole tempo, dapprima si cerca di capire il disagio e mano mano si affronta, ognuno di noi ha un modo e un tempo, diciamo che la cosa più importante, è capire che c'è un disagio e lo si vuole affrontare per superarlo, una volta iniziato il cammino, si è già a buon punto. Credo che tutti noi, chi più chi meno, si sono trovati nelle stesse condizioni. Ricordo perfettamente le incomprensioni tra mio padre e mio fratello, non si sono mai capiti, viaggiavano su binari differenti. Una vita di incomprensioni che hanno segnato mio fratello, però alla luce di oggi, capisco che anche mio fratello ha avuto i suoi torti, non perchè fosse cattivo,anzi, tutt'altro, diciamo che è stato poco diplomatico, quello che ho capito alla fine, avendo un bellissimo rapporto con mio padre, che lui si era fissato che mio fratello non gli volesse bene e altrettanto dicasi per mio fratello. Purtroppo si sono ritrovati tardi, solo quando mio padre, terminale di cancro, ha visto il grande affetto che mio fratello gli dava, si è accorto di quanto tempo aveva sprecato, però sono contenta che almeno hanno avuto il tempo tutti e due di capirsi e di ritrovarsi, anche se per poco tempo. Forse spesso sbagliamo, genitori e figli, nel non dimostrare il bene che invece vogliamo all'altro, in certi casi, nasce tutto da questo equivoco



a volte è così...

io non credo che ci sia una mancanza di bene, però, anzi...dico proprio il contrario
a volte è il troppo amore che fa fare "errori" se così possiamo chimarli... il troppo amore che vuole proteggere e che poi non ti fa "vivere", perchè c'è chi vive al posto tuo sostituendosi a te...
il troppo amore che per evitarti dolori non ti fa fare esperienze, le TUE esperienze...
il troppo amore che ti mette in guardi fino a farti aver paura di tutto e di tutti...

personalmente so che c'è amore da parte dei miei e credo che anche io li amo, cioè lo so, ne sono sicura...

ho vissuto una vita nel disagio senza manco che me ne rendessi conto, fino a quando un giorno sono stata male, letteralmente...la goccia è stato altro, non erano i miei...ma in fondo lo erano...ovvio...

è una questione delicata e molto lunga da spiegare...
posso solo dirti che il disagio che mi porto dietro, ciò di cui "soffro" è una disturbo vero e proprio e, per fortuna di altri, non è comune a tutti, seppure sia cmq qualcosa di diffuso...

in linea generale, però, non posso che condividere ciò che dici...
10/02/2008 00:36
 
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capisco, sono certa che ce la farai. So che certe cose segnano molto e ogni storia è diversa e non si può liquidare in due parole. I problemi sono di svariata natura, l'importante è prenderne coscienza, solo così se ne esce, anche se ci vuole un po di tempo
10/02/2008 11:29
 
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Straquoto mariachiara. [SM=x1460399]
10/02/2008 15:54
 
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Lucio_2303, 08/02/2008 22.13:

questo post è una nave alla deriva hehehe..si è cambiato discorso già 3 o 4 volte...mi scuso con l'autore del post..speriamo che non si offenda..




Lucio, ma che offesa! oRa non ho tempo di leggere tutto. ho ringraziato anche io nel post che hai aperto. Perchè tutto questo ragionare insieme, ha fatto ragionare molto anche me, mi sono guardata spesso dentro mentre scrivevo a te e agli altri, e spesso ciò che scrivevo è proprio quello che non faccio (infatti in una risposta ho scritto "ma ci credo a quello che scrivo visto che non lo faccio mai?"). Fa bene ogni tanto riflettere con se stessi, come ho già scirtto, e anche se per poco, questi ragionamenti me lo hano consentito. Nel cercare di spiegare a te, spiegavo pure a me stessa. E anche se per poco, è stato bello. Devo imparare a farlo. Questo lo devo a me stessa.
Lucio, ma che offesa...come ci si fa ad offendere quando gli altri iniziano ad aprirsi sui propri problemi? Non si deve e non si può...offesa..per nulla, anzi, ne sono felice... da un "sogno ad occhi aperti" è nato un dialogo ragionato, e questo è stato bellissimo!
Grazie a te per esserto aperto così con noi, certe cose che si hanno dentro spesso sono difficili da dire, e tu hai capito che almeno qui nessuno avrebbe giudicato.



10/02/2008 16:10
 
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Straquoto Mariachiara per tutto quello che ha detto, e che rivedo alla grande in Salvo e nel rapporto con i suoi genitori. La soluzione, una dele soluzioni dei possibili asti che si creano, sta proprio nell'accettazione del fattoc he anche loro sono esseri umani, e che possono sbagliare. Anche con i figli. Quello è verissimo. Il grosso problema è: i suoi lo hanno capito a pieno, sua mamma spesso lo dice che il padre ha sbagliato tutto, e suo padre una volta lo ha anche ammesso...il problema però è il perseverare, anche quando si è capito di aver sbagliato. Perchè cavolo non si modificano le cose? Non devo essere io figlio a farlo, Salvo è la vittima della loro cattiveria e malignità, per loro la sua vita è rovinata, e per sempre oltre tutto. Perchè devo essere io (ora parlo in generale, però sto parlando in questo caso di caso limite, al limite proprio!) a capire voi? Perchè devo essere io a perdonare i vostri errori quando ancora li commettete pur avendo li ammessi? E' questo il grosso problema, la perseveranza dello sbaglio, consapevo le oltre tutto. Da qui capisci che non cambieranno mai, e l'unica apputo è contare proprio su se stessi. Accettando il fatto che da loro mai nulla riceverai, e mai nulla vrai come mai lo hai avuto. Un pò quello che dicevo prima, l'accettazione. E' quella che ti fa andare avanti, che non dico di fa perdonare, ma che ti libera dalla schiavità della speranza che tutto o in parte possa ritornare come non lo è mai stato e dovrebbe essere. La speranza, in questi casi, rende schiavi dei comportamenti sbagliati che ci hanno reso vittime.
[Modificato da chiaralapazza 10/02/2008 16:12]
11/02/2008 23:47
 
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(mariachiara), 10/02/2008 0.36:

capisco, sono certa che ce la farai. So che certe cose segnano molto e ogni storia è diversa e non si può liquidare in due parole. I problemi sono di svariata natura, l'importante è prenderne coscienza, solo così se ne esce, anche se ci vuole un po di tempo




E si..è cosi..almeno sul mio carattere..ci sono persone che hanno un carattere più forte e a loro magari non li sfiora neache..vorrei essere cosi..ma cambiarsi radicalmente non credo che sia umanamente possibile..

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chiaralapazza, 10/02/2008 16.10:

Straquoto Mariachiara per tutto quello che ha detto, e che rivedo alla grande in Salvo e nel rapporto con i suoi genitori. La soluzione, una dele soluzioni dei possibili asti che si creano, sta proprio nell'accettazione del fattoc he anche loro sono esseri umani, e che possono sbagliare. Anche con i figli. Quello è verissimo. Il grosso problema è: i suoi lo hanno capito a pieno, sua mamma spesso lo dice che il padre ha sbagliato tutto, e suo padre una volta lo ha anche ammesso...il problema però è il perseverare, anche quando si è capito di aver sbagliato. Perchè cavolo non si modificano le cose? Non devo essere io figlio a farlo, Salvo è la vittima della loro cattiveria e malignità, per loro la sua vita è rovinata, e per sempre oltre tutto. Perchè devo essere io (ora parlo in generale, però sto parlando in questo caso di caso limite, al limite proprio!) a capire voi? Perchè devo essere io a perdonare i vostri errori quando ancora li commettete pur avendo li ammessi? E' questo il grosso problema, la perseveranza dello sbaglio, consapevo le oltre tutto. Da qui capisci che non cambieranno mai, e l'unica apputo è contare proprio su se stessi. Accettando il fatto che da loro mai nulla riceverai, e mai nulla vrai come mai lo hai avuto. Un pò quello che dicevo prima, l'accettazione. E' quella che ti fa andare avanti, che non dico di fa perdonare, ma che ti libera dalla schiavità della speranza che tutto o in parte possa ritornare come non lo è mai stato e dovrebbe essere. La speranza, in questi casi, rende schiavi dei comportamenti sbagliati che ci hanno reso vittime.



Mi fa solo piacere tutto questo..per te soprattutto.. :)


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(mariachiara), 09/02/2008 16.23:

. Ma non è questo quello che volevo sottolineare, spesso si scavano solchi profondi perchè non capiamo che magari i nostri genitori, hanno avuto lo stesso nostro problema, quando erano ancora figli e poi immancabilmente si comportano allo stesso modo in cui sono stati trattati loro, è un circolo che si ripete. Tralasciando i fatti gravi di genitori troppo autoritari per non dire violenti, dobbiamo anche capire anche il loro punto di vista senza assecondarlo, in fondo, star male perchè un genitore non ti sostiene, denota secondo me, un ulteriore attaccamento allo stesso, una non vera indipendenza, difatti se si è veramente indipendenti, non ci si lascia influenzare dalla loro opinione, non si vuole a tutti i costi che ci dica che abbiamo ragione, se ce la da, va bene, se non ce la da, va bene lo stesso. Quando siamo lì a lagnarci che non ci capiscono, a me sembra una perdita di tempo, cosa importa il loro giudizio se noi non ci sentiamo più legato ad esso? A volte, alcuni (genitori), pensano che ad essere severi, insegnano che al mondo non tutto è facile, forse si dimostrano così perchè vogliono che un figlio diventi forte, qualcuno pensa che la severità faccia crescere bene e forti. I genitori son così, ma non darei a loro tutte le colpe, loro diventano insopportabili solo fino al punto che noi gli permettiamo. Come già detto in un altro post, quando vediamo e comprendiamo i difetti dei nostri genitori, li amiamo ancora di più, perchè ci appaiono nella loro fragilità e allora capiamo che i soliti giudizi che danno a noi, non ci toccano più, perchè sappiamo da dove provengono. Quindi più li criticate per come vi trattano o vi hanno trattato, significa che da parte vostra, ancora non avete tagliato il cordone ombelicale e sottolineo, da parte vostra. Ogni tanto, mettetevi anche nei loro panni [SM=x1460407]




la frase che ho sottolineato, hai ragione, se uno magari a 25-30 anni si fa ancora influenzare dal parere dei genitori non è ancora del tutto indipendente...ma io ti parlo dell'infanzia e dell'adolescenza, che è il periodo in cui il carattere di un ragazzo viene plasmato, ecco in questo periodo, quando il ragazzo o bambino è piccolo, è normale che ci tenga al parere dei genitori, normalissimo, sono per lui la persona più importante e quello che dicono loro conta molto...ma se vede che per loro già a quell'età lì non vali nulla, che gli altri sono sempre migliori di te..ecco che questo ragazzo crescerà insicuro e non importa se da grande il parere dei genitori non è più così importante perchè lui è diventato indipendente, conta il fatto che nel periodo in cui il suo carattere si plasmava lui è stato trattato male, è stato sminuito e quindi per la vita continuirà a sminuirsi
12/02/2008 07:34
 
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Re:
ondina75, 09/02/2008 18.41:

anche io sempre paragonata agli altri, mai apprezzaa, mai incoraggiata, sempre criticata ...anche per me solo parole di confronto con i figli degli altri che erano, sono sempre meglio...
tutto questo ha genrato forti insicurezze, tutto questo mi ha sempre portato a fare le cose per compiacere lui (e di conseguenza estendedo il tutto agli altri, anche compiacere gli altri..) tutto ciò che ho fatto l'ho sempre fatto per gli altri, mai per me
ogni scelta, non era mia una scelta mia...
e in più tutte queste insicurezze mi portavano ad avere difficoltà anche nel rapporto con gli altri, con le persone, di cui spesso e volentieri avevo (ho) paura

ora, molto a fatica, ma molto a fatica, sto "risalendo"...è dura, durissima...

anche perchè c'è una carenza di esperienze spaventosa...

non credo che la presenza di una persona vicino sia il mezzo...
devi essere tu a risalire...tu in prima persona... e solo allora potrai "darti" ed esserci per altri...
non sono gli altri a risolverti il problema...
io ho prima cominciato la mia risalita, cominicato a muovermi...e poi in contemporanea ho avuto la gioia di trovare una persona che mi sta sostenedno...ma il contrario non sarebbe stato giusto...

non si può basare il prorpio benessere su un'altra persona...

spero di non essere andata o.t. [SM=x1460405]




anche tu hai avuto questo rapporto con i genitori che non hanno mai creduto in te?? mi dispiace...so bene cosa si prova...magari tu sai che i figli degli altri che loro elogiano come fossero degli dei, in realtà la sera si ubriacano, guidano ubriachi come se nulla fosse, eppure perchè prendono 500 euro di paga più di te...loro sono i geni e tu sei una merda...quante volte mi sono sentita fare questi discorsi [SM=x1460418]
comunque secondo me è il contrario di quello che dici...solo se hai una persona al tuo fianco che creda finalmente in te, che ti dica quanto ti vuole bene, che ti faccia capire che anche tu puoi piacere a qualcuno, che non tutti sono come i tuoi genitori, ecco solo se hai (dico "hai" al singolare, ma sto parlando in generale, preciso) una persona così vicino puoi farcela ed aumentare la tua autostima e quindi migliorare il tuo carattere e la tua persona...altrimenti senza nessuno vicino che crede in te secondo me è molto più dura..


12/02/2008 07:41
 
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Re:
(mariachiara), 10/02/2008 0.03:

Forse spesso sbagliamo, genitori e figli, nel non dimostrare il bene che invece vogliamo all'altro, in certi casi, nasce tutto da questo equivoco




verissimo...io infatti ora con loro ci parlo, racconto tutto, ma non sono affettuosa, loro non lo sono mai stati con me...ed io ho quindi tirato su una corazza e non sarei mai capace di fare come giorgio ad esempio che va da sua mamma e da suo papà e se li abbraccia e bacia...io non ci riuscirei mai, io da loro non ho ricevuto mai carezze e quindi non sono in grado di darle...un giorno il padre di giorgio, ero triste e mi ha abbracciato...ed io sono scoppiata in lacrime, perchè i miei non hanno mai fatto una cosa del genere...ed a volte quando li vedo ormai anziani e stanchi, vorrei dimostrare loro malgrado tutto il mio affetto...ma non ci riesco, sono totalmente bloccata...
12/02/2008 07:42
 
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Re: Re:
ondina75, 10/02/2008 0.27:



a volte è così...

io non credo che ci sia una mancanza di bene, però, anzi...dico proprio il contrario
a volte è il troppo amore che fa fare "errori" se così possiamo chimarli... il troppo amore che vuole proteggere e che poi non ti fa "vivere", perchè c'è chi vive al posto tuo sostituendosi a te...
il troppo amore che per evitarti dolori non ti fa fare esperienze, le TUE esperienze...
il troppo amore che ti mette in guardi fino a farti aver paura di tutto e di tutti...

personalmente so che c'è amore da parte dei miei e credo che anche io li amo, cioè lo so, ne sono sicura...

ho vissuto una vita nel disagio senza manco che me ne rendessi conto, fino a quando un giorno sono stata male, letteralmente...la goccia è stato altro, non erano i miei...ma in fondo lo erano...ovvio...

è una questione delicata e molto lunga da spiegare...
posso solo dirti che il disagio che mi porto dietro, ciò di cui "soffro" è una disturbo vero e proprio e, per fortuna di altri, non è comune a tutti, seppure sia cmq qualcosa di diffuso...

in linea generale, però, non posso che condividere ciò che dici...




mi dispiace per i tuoi disturbi..vedrai che sei forte e ce la farai a superare tutto...e se un giorno vorrai parlarne con noi, saremmo qui ad ascoltarti [SM=x1460511]
12/02/2008 08:26
 
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Re: Re:
Lucio_2303, 11/02/2008 23.49:



Mi fa solo piacere tutto questo..per te soprattutto.. :)





Paassaggi difficili Lucio, passaggi difficilissimi...che ti lasciano un solco il te profondissimo. Un solco che non se andrà mai. Ma i casi sono due, o andare avanti e contare solo tue forze, o morire dentro sperando che tutto cambi, cosa che non avverrò mai, almeno nel suo caso. Lui ha deciso di contare su se stesso,per forza, non poteva fare altro. Nessuna infanzia, nessuno. Un solco che mai andrà via. Va bhe, smetto se no mi sale la rabbia.
Bacio.
[Modificato da chiaralapazza 12/02/2008 08:27]
12/02/2008 10:53
 
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Re: Re: Re:
chiaralapazza, 12/02/2008 8.26:



Paassaggi difficili Lucio, passaggi difficilissimi...che ti lasciano un solco il te profondissimo. Un solco che non se andrà mai. Ma i casi sono due, o andare avanti e contare solo tue forze, o morire dentro sperando che tutto cambi, cosa che non avverrò mai, almeno nel suo caso. Lui ha deciso di contare su se stesso,per forza, non poteva fare altro. Nessuna infanzia, nessuno. Un solco che mai andrà via. Va bhe, smetto se no mi sale la rabbia.
Bacio.




Scusa Chiara ho fatto confusione..la risposta "mi fa piacere sopprattutto per te" era per un altro post..quello dove ringrazio chi ha parlato con me..in un altra sezione...scusa tanto non vorrei che tu abbia pensato che sono felice di queste cose che hai scritto...
Comunque l'importante è che state bene voi due..punto e basta..il resto conta..ma fino ad un certo punto in fondo..un giorno sarete solo voi due e quindi l'importante è che vada bene a voi

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Agny81, 12/02/2008 7.41:




verissimo...io infatti ora con loro ci parlo, racconto tutto, ma non sono affettuosa, loro non lo sono mai stati con me...ed io ho quindi tirato su una corazza e non sarei mai capace di fare come giorgio ad esempio che va da sua mamma e da suo papà e se li abbraccia e bacia...io non ci riuscirei mai, io da loro non ho ricevuto mai carezze e quindi non sono in grado di darle...un giorno il padre di giorgio, ero triste e mi ha abbracciato...ed io sono scoppiata in lacrime, perchè i miei non hanno mai fatto una cosa del genere...ed a volte quando li vedo ormai anziani e stanchi, vorrei dimostrare loro malgrado tutto il mio affetto...ma non ci riesco, sono totalmente bloccata...



per una volta sostituisciti a loro..si tu genitore..e abbracciali..potrebbe cambiare tutto di colpo..e loro magari capirebbero che sono stati troppo duri con te..ma sono sicuro che dentro ti vogliono bene..sei la loro unica figlia..è sicuramente difficile..dare senza aver ricevuto..ma provarci avrebbe un senso..se non farà bene a loro...sicuramente farà bene a te stessa..


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Agny81, 12/02/2008 7.34:



...altrimenti senza nessuno vicino che crede in te secondo me è molto più dura..





siccome si basa tutto sul carattere di una persona è ovvio che se uno ha un carattere forte difficilmente si sentirà una merda solo perchè i suoi genitori gli dicono cosi criticandolo..al contrario chi ha un carattere piu' mite piu' debole è ovvio che basta anche solo un insulto per farti crollare il mondo addosso..
io capisco benissimo le persone che hanno un carattere forte..ma esse non capiscono mai me..ti senti sempre dire che devi essere tu stesso a tirarti fuori..ok..ma per una persona con carattere è facile da dire..non riesce a mettersi nei panni di chi invece fatica a convincersi si se stesso..come il ricco che non dà l'elemosina al povero ma pensa solo "vai a lavorare scansafatiche" senza pensare una volta a mettersi nel suo disagio invece di sparare sempre la paternale e la critica ignorante...


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Re: Re: Re:
Agny81, 12/02/2008 7.42:




mi dispiace per i tuoi disturbi..vedrai che sei forte e ce la farai a superare tutto...e se un giorno vorrai parlarne con noi, saremmo qui ad ascoltarti [SM=x1460511]


certo...non ho probelmi a parlarne...a voce e di persona si, ma qui no...

il disturbo di cui "soffro" rientra nei disturbi d'ansia...scatta l'ansia in presenza delle persone...in genere estranee,ma a volte anche delle persone conosciute...
si chiama FOBIA SOCIALE, o paura degli altri...è una vera e propria fobia, come quella dei ragni o cose simili,ma riguarda le persone, ed è quindi molto limitante...
durante le riunioni di lavoro, per corsi o cmq ogni qualvolta si richieda un mio coinvolgimento in pubblico, sto male.
anche leoccasioni di incontri sociali "piacevoli", comefeste o cose simili, mi fanno scattare l'ansia a mille...le reazioni fisiche ed emotive sono quelle del terrore...
questa paura si manifesta anche in altre situazioni, per chi non la vive, inspiegabili, come il terrore del telefono...la paura di parlare al telefono, oltre che in pubblico...

in rete ci sono diverse cose a riguardo...per alcuni è timidezza patologica, ma in effetti è molto oltre...non si tratta di semplice timidezza, la timidezza è altro...

magari poi un'altra volta provo a spiegare meglio...detto così non credo si possa capire

14/02/2008 22:58
 
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ondina75, 14/02/2008 22.12:


certo...non ho probelmi a parlarne...a voce e di persona si, ma qui no...

il disturbo di cui "soffro" rientra nei disturbi d'ansia...scatta l'ansia in presenza delle persone...in genere estranee,ma a volte anche delle persone conosciute...
si chiama FOBIA SOCIALE, o paura degli altri...è una vera e propria fobia, come quella dei ragni o cose simili,ma riguarda le persone, ed è quindi molto limitante...
durante le riunioni di lavoro, per corsi o cmq ogni qualvolta si richieda un mio coinvolgimento in pubblico, sto male.
anche leoccasioni di incontri sociali "piacevoli", comefeste o cose simili, mi fanno scattare l'ansia a mille...le reazioni fisiche ed emotive sono quelle del terrore...
questa paura si manifesta anche in altre situazioni, per chi non la vive, inspiegabili, come il terrore del telefono...la paura di parlare al telefono, oltre che in pubblico...

in rete ci sono diverse cose a riguardo...per alcuni è timidezza patologica, ma in effetti è molto oltre...non si tratta di semplice timidezza, la timidezza è altro...

magari poi un'altra volta provo a spiegare meglio...detto così non credo si possa capire





A volte ne soffro anche io..ma in maniera piu' lieve..dipende dalle situazioni..quando suonavo dal vivo nei locali spesso prima di iniziare andavo completamente in ansia..ero terrorizzato dal fatto di avere gli occhi di tutti puntati addosso..e il solo pensiero di dover parlare in un microfono mi bloccava...per fortuna che non ho pensato di fare il cabarettista nella vita..avrei fallito totalmente in questo..anche io sono una persona un po introversa..spesso sento disagio a dover parlare davanti a molte persone soprattutto se non le conosco..quindi tendo a parlare poco..stare sulle mie..conosco questa "fobia" sicuramente tu ne soffri maggiormente da quello che ho capito..sono cose un po difficili da spiegare a chi non ne soffre me ne rendo conto..sembrerebbe cosi banale dirti che non devi avere mica paura delle persone che ti circondano..anzi è sicuramente banale dirtelo..perchè anche io per esempio ho la fobia dei ragni..io se vedo un ragno scatto all'indietro terrorizzato..mi blocco completamente..mentre amici miei li prendono in mano..io non potrei mai fare una cosa del genere..mi terrorizzano..anche se li vedo in foto o disegnati..salto pagina..o faccio addirittura cadere in terra la rivista..sono fobie proprio per questo motivo..perchè ti fanno avere una reazione sproporzionata a quello che realmente è la situazione o il pericolo...

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15/02/2008 08:04
 
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Lucio_2303, 12/02/2008 12.11:



siccome si basa tutto sul carattere di una persona è ovvio che se uno ha un carattere forte difficilmente si sentirà una merda solo perchè i suoi genitori gli dicono cosi criticandolo..al contrario chi ha un carattere piu' mite piu' debole è ovvio che basta anche solo un insulto per farti crollare il mondo addosso..
io capisco benissimo le persone che hanno un carattere forte..ma esse non capiscono mai me..ti senti sempre dire che devi essere tu stesso a tirarti fuori..ok..ma per una persona con carattere è facile da dire..non riesce a mettersi nei panni di chi invece fatica a convincersi si se stesso..come il ricco che non dà l'elemosina al povero ma pensa solo "vai a lavorare scansafatiche" senza pensare una volta a mettersi nel suo disagio invece di sparare sempre la paternale e la critica ignorante...






mmm...devo dire che pur non essendo ricca...però mi faccio un mazzo così per portare a casa il pane e mi sveglio alle 5 di mattina, quando vedo dei ragazzi giovani che potrebbero fare un sacco di lavori, che fanno la carità, ovvio che non gli do una lira ma spesso mi esce "scusa ma vai a lavorare come fanno tutti no??"...non ci credo alla storia del suo disagio...credo che potrebbe fare come fanno tanti di loro che si sono inseriti e vanno a lavorare regolarmente...

comunque chiusa la parentesi, è vero chi è forte non può capire certi ragionamenti, perchè a lui viene tutto naturale..e non sa quant'è fortunato!!
15/02/2008 08:11
 
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Re: Re: Re: Re:
ondina75, 14/02/2008 22.12:


certo...non ho probelmi a parlarne...a voce e di persona si, ma qui no...

il disturbo di cui "soffro" rientra nei disturbi d'ansia...scatta l'ansia in presenza delle persone...in genere estranee,ma a volte anche delle persone conosciute...
si chiama FOBIA SOCIALE, o paura degli altri...è una vera e propria fobia, come quella dei ragni o cose simili,ma riguarda le persone, ed è quindi molto limitante...
durante le riunioni di lavoro, per corsi o cmq ogni qualvolta si richieda un mio coinvolgimento in pubblico, sto male.
anche leoccasioni di incontri sociali "piacevoli", comefeste o cose simili, mi fanno scattare l'ansia a mille...le reazioni fisiche ed emotive sono quelle del terrore...
questa paura si manifesta anche in altre situazioni, per chi non la vive, inspiegabili, come il terrore del telefono...la paura di parlare al telefono, oltre che in pubblico...

in rete ci sono diverse cose a riguardo...per alcuni è timidezza patologica, ma in effetti è molto oltre...non si tratta di semplice timidezza, la timidezza è altro...

magari poi un'altra volta provo a spiegare meglio...detto così non credo si possa capire





allora..non sono un'esperta..ma secondo me è timidezza se tu hai magari paura di parlare al telefono o di uscire con qualcuno..ma se riesci a vincerla e poi ti diverti e malgrado la timidezza stai bene...ecco secondo me si tratta di semplice timidezza..quella che provo anch'io...
anch'io sai quando qualcuno mi telefona, non con tutti, ma se è magari qualcuno che non conosco bene ho sempre paura di non sapere cosa dire, di non trovare argomenti di conversazione...o lo stesso quando siamo fuori...odio i momenti di silenzio [SM=x1460486] , quando nessuno degli altri parla,e neppure tu...e vorresti dire qualcosa ma non ti esce nulla...infatti mi sento molto più a mio agio se mi trovo con persone chiacchierone che trovano sempre argomenti di conversazione...piuttosto che persone timide come me con le quali c'è il rischio di avere questi momenti di silenzio...

se invece questo problema ti porta a rifiutare le uscite, a rifiutare le telefonate, e quindi viene a limitare la tua vita sociale...ecco che forse si tratta di qualcosa di più che la semplice timidezza...comunque non mi intendo,è solo una mia teoria, magari ho scritto delle cretinate...quando vorrai spiegarci meglio siamo qua [SM=x1460471]
15/02/2008 11:11
 
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Re: Re: Re: Re:
Agny81, 15/02/2008 8.04:




mmm...devo dire che pur non essendo ricca...però mi faccio un mazzo così per portare a casa il pane e mi sveglio alle 5 di mattina, quando vedo dei ragazzi giovani che potrebbero fare un sacco di lavori, che fanno la carità, ovvio che non gli do una lira ma spesso mi esce "scusa ma vai a lavorare come fanno tutti no??"...non ci credo alla storia del suo disagio...credo che potrebbe fare come fanno tanti di loro che si sono inseriti e vanno a lavorare regolarmente...

comunque chiusa la parentesi, è vero chi è forte non può capire certi ragionamenti, perchè a lui viene tutto naturale..e non sa quant'è fortunato!!




Agny era una specie di metafora la mia..sul ricco che non dà l'elemosina al povero..solo per dire che a volte si fa presto a criticare senza conoscere le situazioni di ognuno..come quando ti dicono che devi essere forte e sicura di te..ma per chi lo è sarà anche facile dirlo..io potrei mettermi nei panni di una persona forte già da domani..mi la persona forte riuscirebbe mai a mettersi nei miei panni?

saluti

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