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stranezza

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2008 18:16
15/02/2008 15:43
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Agny81, 15/02/2008 8.11:




allora..non sono un'esperta..ma secondo me è timidezza se tu hai magari paura di parlare al telefono o di uscire con qualcuno..ma se riesci a vincerla e poi ti diverti e malgrado la timidezza stai bene...ecco secondo me si tratta di semplice timidezza..quella che provo anch'io...
anch'io sai quando qualcuno mi telefona, non con tutti, ma se è magari qualcuno che non conosco bene ho sempre paura di non sapere cosa dire, di non trovare argomenti di conversazione...o lo stesso quando siamo fuori...odio i momenti di silenzio [SM=x1460486] , quando nessuno degli altri parla,e neppure tu...e vorresti dire qualcosa ma non ti esce nulla...infatti mi sento molto più a mio agio se mi trovo con persone chiacchierone che trovano sempre argomenti di conversazione...piuttosto che persone timide come me con le quali c'è il rischio di avere questi momenti di silenzio...

se invece questo problema ti porta a rifiutare le uscite, a rifiutare le telefonate, e quindi viene a limitare la tua vita sociale...ecco che forse si tratta di qualcosa di più che la semplice timidezza...comunque non mi intendo,è solo una mia teoria, magari ho scritto delle cretinate...quando vorrai spiegarci meglio siamo qua [SM=x1460471]



bhè...sarebbe bellose fosse vero, se fosse solo semplice timidezza...ma è stato puntualizzato anche in terapia che non è questo... [SM=x1460415]

capisco che è molto difficile "comprendere", non perchè nonsi voglia, ma perchè è una cosa piuttosto "sconosciuta" e facilemnte confondibile con altro, con qualcosadi più comune e "normale"
mi permettodi postare qualcosina, se posso...cioè vado :P

COS'E' LA FOBIA SOCIALE

La fobia sociale è classificata, nei manuali diagnostici, tra i disturbi d'ansia.

La caratteristica principale di questo disturbo è data dalla paura di trovarsi in situazioni sociali o di essere osservati mentre si sta facendo qualcosa, come ad esempio parlare in pubblico o, più semplicemente, parlare con una persona.
Nelle situazioni sociali temute, gli individui con fobia sociale sono preoccupati di rimanere o apparire imbarazzati, e soprattutto sono timorosi che gli altri li giudichino ansiosi, deboli, "pazzi", o stupidi.
Possono, quindi, temere di parlare in pubblico per la preoccupazione di dimenticare improvvisamente quello che devono dire o per la paura che gli altri notino il tremore delle mani o della voce, oppure possono provare ansia estrema quando conversano con gli altri per la paura di apparire poco chiari. Possono evitare di mangiare, bere o scrivere in pubblico per timore di rimanere imbarazzati dal fatto che gli altri possano vedere le loro mani tremare.

Ovviamente queste persone cercano in tutti i modi evitare tali situazioni o, se vi sono costrette, sopportano tali situazioni con un carico di disagio molto elevato. I sintomi ansiosi maggiormente percepiti sono:

palpitazioni (79%)

tremori (75%)

sudori (74%)

tensione muscolare (64%)

nausea (63%)

secchezza delle fauci (61%)

vampate di calore (57%)

arrossamenti (51%)

mal di testa (46%)

Un'altra caratteristica tipica di questo disturbo è una marcata ansia che precede le situazioni temute e che prende il nome di ansia anticipatoria. Così, già prima di affrontare una situazione sociale (per esempio andare ad una festa o andare ad una riunione di lavoro), le persone cominciano a preoccuparsi per tale evento.
Può instaurarsi così un circolo vizioso: l'ansia anticipatoria determina un atteggiamento cognitivo timoroso e sintomi ansiosi riguardanti le situazioni temute, il che può portare ad una prestazione realmente scadente o percepita come tale, nelle situazioni temute, cosa che, a sua volta, determina imbarazzo ed aumento dell'ansia anticipatoria per le situazioni temute, instaurando così un circolo vizioso che sia auto-alimenta.

Come spesso accade nei disturbi fobici, le persone che provano tale disturbo riconoscono, quando sono lontane dalle situazioni temute, che le loro paure solo assolutamente irragionevoli, eccessive e sciocche, arrivando così a colpevolizzarsi ulteriormente per le loro condotte evitanti.

Va considerato che solo da poco tempo è stata data attenzione a questo tipo di disturbo. Le ragioni possono essere diverse, come, ad esempio, il fatto che queste persone non cerchino un trattamento e, spesso, adattino la loro vita al disturbo, oppure il fatto che l'ansia in situazioni pubbliche, per esempio esporre una relazione, sia normalmente presente in tutte le persone e quindi sia considerato normale avere ansia in certe situazioni. La differenza, però, risiede nel fatto che le persone che soffrono di fobia sociale non riescono a calmarsi durante l'esposizione alla situazione fobica, mantenendo un livello ansioso sempre molto elevato.

La percentuale di persone che soffrono di tale disturbo è abbastanza vario, ma decisamente elevato nella popolazione generale: in diversi studi tale percentuale varia dal 3% al 5% della popolazione generale.
Tale disturbo sembra esordire normalmente in età adolescenziale o nella prima età adulta.

Solitamente si distinguono due tipi di Fobia Sociale:

semplice, quando la persona teme solo una o poche tipologie di situazioni (per esempio è incapace di parlare in pubblico, ma non ha problemi in altre situazioni sociali come partecipare ad una festa o parlare con uno sconosciuto);

generalizzata, quando invece la persona teme pressoché tutte le situazioni sociali. Nelle forme più gravi, si tende a preferire la diagnosi di Disturbo Evitante di Personalità.

da fobia-sociale.it



e ancora

La fobia sociale è definita dal DSM-IV (Diagnostic and Statistical Manual for Mental Disorders) come "una paura marcata e persistente di una o più situazioni sociali, o in cui è richiesta una performance, ove la persona è esposta a sconosciuti o può essere sottoposta a giudizio da parte degli altri."

L'aspetto fondamentale che emerge dalla definizione è che la paura è marcata e persistente. Questo aspetto differenzia la fobia sociale dalla timidezza e può influire pesamente sulla vita di chi ne soffre.

La fobia sociale si manifesta attraverso alcuni sintomi che insorgono durante l'esposizione del soggetto alla situazione temuta e si caratterizza per l'elevata ansia che può precedere la situazione stessa e che può anche portare a rimandarla od evitarla del tutto.

I sintomi della fobia sociale si possono raggruppare in tre categorie:

Fisici:
Battito cardiaco accelerato, tremore, nausea, senso di soffocamento, eccessiva sudorazione, rossore al volto, vertigini, senso di tensione, ecc.

Cognitivi:Pensieri negativi circa il modo in cui gli altri giudicano il soggetto. Tali pensieri vengono definiti "disadattati" (riconosciuti come irrazionali) e generalmente consistono nella paura di risultare imbarazzati, di essere umiliati o valutati negativamente. La persona riesce a riconoscere queste paure come irrazionali (a differenza di ciò che avviene, ad esempio, nei soggetti paranoici).

Comportamentali:
Assenza di azione che può bloccare la parola, il corpo intero ed anche la capacità di ricordare. L'evitamento delle situazioni sociali oppure l'abbandonarle anticipatamente (comportamento di fuga). L'evitamento durante le situazioni sociali messo in atto sognando ad occhi aperti o fantasticando (comportamenteo di disimpegno).

A seconda dei casi, e della gravità della malattia, i sintomi appena esposti possono insorgere tutti oppure il soggetto è affetto solo da alcuni di essi.

Marshall (*) descrive bene la fobia sociale: "i pazienti [...] manifestano le stesse preoccupazioni fondamentali. In parole povere essi temono di rendersi ridicoli in pubblico. [...] l'intensità, la persistenza e gli effetti inabilitanti della profonda paura di un'umiliazione di cui soffrono questi pazienti distinguono la vera fobia sociale dalla timidezza".

La fobia sociale si sviluppa in genere nei primi anni dell'adolescenza, a volte in seguito ad un episodio che traumatizza particolarmente il giovane, ma non sono rari i casi di pazienti che affermano di essere sempre stati morbosamente timidi e non ricordano una particolare situazione che ha scatenato la malattia.

Inoltre va aggiunto che esistono due grandi forme di fobia sociale:

-la fobia sociale GENERALIZZATA:certamente la forma più grave, o che comunque richiede un po' pi, in quanto il soggetto presenta il suo terrore verso qualsiasi attività che coinvolga una certa interazione con le persone. Comprare un biglietto al cinema o tenere un discorso pubblico possono talvolta sembrare ugualmente terrificanti.

-la fobia sociale CIRCOSCRITTA:in questo caso soltanto ben determinate situazioni provocano nel soggetto l'insorgere dei sintomi. Tali circostanze possono essere le più varie:
- paura di fare acquisti e visitare negozi di qualsiasi genere;
- paura di scrivere in pubblico;
- paura di tenere discorsi in pubblico;
- paura di rispondere alle telefonate o terrore nel doverle fare;
- paura di servizi di toilette pubbliche;
- paura di essere osservati mentre si mangia e, di conseguenza, di frequentare ristoranti, mense, bar, ecc.
- paura di guidare (per timore di risultare guidatori inetti)
- paura di uscire di casa e camminare (ad es. per timore di incontrare qualcuno da dover salutare, o peggio, al quale si potrebbe essere presentanti).


è questo...magari poi parlerò nello specifico di me... ci sono molte congruenze. io rimasi stupita dal vedere scritto nero su bianco quello che provavo e che vivevo io...ed è proprio così,anche se negll'ultimo anno qualocsa è cambiato, sicuramente grazie alla terapia, ma forse anche grazie al fatto di constatare che ciò che sentivo io e che vivevo io era condiviso anche da altre persone...non ero più un' "aliena", ciò che mi succedeva succedeva pure ad altri...e leggere le esperienze di altri sociofobici, in un certo senso, mi ha tranquillizzata e mi ha dato la forza di reagire, anche se la strada da fare è ancora molto lunga, purtroppo...sono ancora molto limitata, e la paura mi blocca ancora molto, troppo direi [SM=x1460417]
èdifficile spiegare certe reazioni, certi comportamenti...a chi non vive questo tipo di paura...ora ho delle consapevolezze che prima non avevo, prima ditutto che il lavorova fatto su di me...macertvolte vorrei che chi in certo senso mi "deride" e punta il dito, provasse anche solo per 5 minuti cosa significa...credo che a quel punto non fiaterebbe più
anche se so che sono io a dovermi "muovere"...

scusate per la "lunghezza" [SM=x1460405]

[Modificato da ondina75 15/02/2008 20:36]
15/02/2008 22:56
 
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Ondina..ti parlo per esperienza..se dovessero dirti di prendere degli antidepressivi...non farlo..io li ho presi sotto prescrizione medica..perchè da un anno a questa parte stavo finendo male sia mentalmente che psicologicamente..le cause non sto qui a raccontartele..dovrei fare un post piu' lungo del tuo..a questo punto sono andato dal dottore..perchè la cosa peggiore di tutto ciò è che certi disturbi d'ansia interferivano nella sfera sessuale..cosa che non mi era mai accaduta prima..aloora giustamente mi sono allarmato..e li mi hanno parlato di questi disturbi d'ansia sociale..quindi una volta stabilito che c'ero dentro in pieno mi hanno prescritto un antidepressivo..io ovviamente l'ho preso per un mese buono..devo dire che all'inizio funziona..ti senti pacifico..non hai ansie..tutto scorre liscio come l'olio..solo dopo un pò però ho iniziato a capire che non era altro che una droga mentale..alla fine non ero piu' io quello..vero che mi faceva stare meglio..ma ero come sotto sedativi..non mi incazzavo piu' per niente..imbottigliato nel traffico non mi veniva da bestemmiare come mio solito..il capo mi sgridava? io sorridevo come un imbecille..allora ho deciso di smettere di prenderle..gradualmente perchè ti colpo è peggio e dannoso pure..diciamo che sono sempre me stesso ora..quindi ho i miei scleri le mie paure e le mie ansie..ma sicuramente ho capito cosa devo fare e piano piano sta passando..nel senso che non sono piu' ai livelli di 5 o 6 mesi fa..ho sempre qualche momento no..ma di sicuro quella merda che mi hanno dato da prendere non ci penso neanche un pò ad usarla ancora...ti sconsiglio vivamente di utilizzare quei farmaci..possono essere di grande aiuto è vero..ma non sei piu' te stessa dopo..se ti appoggi a quelli è la fine..dopo non ne puoi piu' fare a meno...

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ORA CHE HO PERSO LA VISTA , CI VEDO DI PIU'

16/02/2008 00:29
 
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Re:
Lucio_2303, 15/02/2008 22.56:

Ondina..ti parlo per esperienza..se dovessero dirti di prendere degli antidepressivi...non farlo..io li ho presi sotto prescrizione medica..perchè da un anno a questa parte stavo finendo male sia mentalmente che psicologicamente..le cause non sto qui a raccontartele..dovrei fare un post piu' lungo del tuo..a questo punto sono andato dal dottore..perchè la cosa peggiore di tutto ciò è che certi disturbi d'ansia interferivano nella sfera sessuale..cosa che non mi era mai accaduta prima..aloora giustamente mi sono allarmato..e li mi hanno parlato di questi disturbi d'ansia sociale..quindi una volta stabilito che c'ero dentro in pieno mi hanno prescritto un antidepressivo..io ovviamente l'ho preso per un mese buono..devo dire che all'inizio funziona..ti senti pacifico..non hai ansie..tutto scorre liscio come l'olio..solo dopo un pò però ho iniziato a capire che non era altro che una droga mentale..alla fine non ero piu' io quello..vero che mi faceva stare meglio..ma ero come sotto sedativi..non mi incazzavo piu' per niente..imbottigliato nel traffico non mi veniva da bestemmiare come mio solito..il capo mi sgridava? io sorridevo come un imbecille..allora ho deciso di smettere di prenderle..gradualmente perchè ti colpo è peggio e dannoso pure..diciamo che sono sempre me stesso ora..quindi ho i miei scleri le mie paure e le mie ansie..ma sicuramente ho capito cosa devo fare e piano piano sta passando..nel senso che non sono piu' ai livelli di 5 o 6 mesi fa..ho sempre qualche momento no..ma di sicuro quella merda che mi hanno dato da prendere non ci penso neanche un pò ad usarla ancora...ti sconsiglio vivamente di utilizzare quei farmaci..possono essere di grande aiuto è vero..ma non sei piu' te stessa dopo..se ti appoggi a quelli è la fine..dopo non ne puoi piu' fare a meno...





grazie dei consigli...
non prendo farmaci...la terapia che seguo è di tipo psicologico, non psichiatrico... non ne ho bisogno...

sono abbastanza informata in materia... tra le altre cose partecipo pure a un forum di psicologia e disturbi psicologici...

so di cosa parli

cmq grazie
in bocca al lupo per tutto :)
[Modificato da ondina75 16/02/2008 00:40]
16/02/2008 07:50
 
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interessante quello che hai postato ondina...
però sto pensando...chi di noi timidi non ha mai avuto paura di parlare in pubblico?? paura di un colloquio di lavoro? di una festa in cui non si conosce nessuno?? io credo che tutti noi timidi siamo stati accomunati da almeno una di queste paure e quindi cosa significa...che abbiamo tutti avuto episodi di fobia sociale circoscritta??...e le paure che abbiamo provato passano o meno a seconda di come vanno le cose...nel senso...ho paura di andare ad una festa dove non conosco nessuno...ci vado...e qui si aprono due strade: mi diverto se trovo qualcuno che sta con me e con i quali mi trovo bene...non mi diverto se continuo a sentirmi sola ed isolata...
e secondo me come può essere che si tratta di timidezza se la paura una volta arrivata alla festa passa..o si tratta di fobia sociale se non passa...(infatti nel testo che hai postato tu si dice chiaramente che "La differenza, però, risiede nel fatto che le persone che soffrono di fobia sociale non riescono a calmarsi durante l'esposizione alla situazione fobica, mantenendo un livello ansioso sempre molto elevato")
secondo me non è detto che sia fobia sociale se la paura non passa, tornando all'esempio della festa può essere che non trovo nessuno con cui chiacchierare ed allora la paura e l'ansia non passano..viceversa trovo gente simpatica con cui mi trovo bene e la paura passa...e quindi più che dalla timidezza o dalla fobia sociale che sia il fatto che la paura passi dipende da come si evolvono le cose durante la serata...non so se si riesce a capire quello che volevo dire...
16/02/2008 18:16
 
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Re:
Agny81, 16/02/2008 7.50:

interessante quello che hai postato ondina...
però sto pensando...chi di noi timidi non ha mai avuto paura di parlare in pubblico?? paura di un colloquio di lavoro? di una festa in cui non si conosce nessuno?? io credo che tutti noi timidi siamo stati accomunati da almeno una di queste paure e quindi cosa significa...che abbiamo tutti avuto episodi di fobia sociale circoscritta??...e le paure che abbiamo provato passano o meno a seconda di come vanno le cose...nel senso...ho paura di andare ad una festa dove non conosco nessuno...ci vado...e qui si aprono due strade: mi diverto se trovo qualcuno che sta con me e con i quali mi trovo bene...non mi diverto se continuo a sentirmi sola ed isolata...
e secondo me come può essere che si tratta di timidezza se la paura una volta arrivata alla festa passa..o si tratta di fobia sociale se non passa...(infatti nel testo che hai postato tu si dice chiaramente che "La differenza, però, risiede nel fatto che le persone che soffrono di fobia sociale non riescono a calmarsi durante l'esposizione alla situazione fobica, mantenendo un livello ansioso sempre molto elevato")
secondo me non è detto che sia fobia sociale se la paura non passa, tornando all'esempio della festa può essere che non trovo nessuno con cui chiacchierare ed allora la paura e l'ansia non passano..viceversa trovo gente simpatica con cui mi trovo bene e la paura passa...e quindi più che dalla timidezza o dalla fobia sociale che sia il fatto che la paura passi dipende da come si evolvono le cose durante la serata...non so se si riesce a capire quello che volevo dire...



e no..è proprio qui il punto..a te passa se incontri persone che ti mettono a tuo agio..ma a chi soffre in quel modo di questa patologia non passa neanche in questo caso..non ha importanza se le persone si impegnano a farti sentire a tuo agio...perchè è dentro di questa cosa..non dipende necessariamente da loro..magari tutti ti sorridono e questo peggiora la cosa invece di migliorare perchè ti senti ancora di piu' gli occhi puntati addosso..
A me succedeva prima..in passato..ora molto di meno..non perchè non abbia ansia nei rapporti sociali..forse solo perchè ho imparato a fregarmene un pochino di piu'...prima mi facevo di quelle menate...pure rispondere al telefono appunto..non sapevo come esordire..mi batteva il cuore forte perchè magari ci mettevano un po troppo a rispondere..verrebbe da ridere per una cosa cosi..eppure sono sintomi che non vanno presi con scarsa considerazione..anzi son cose che andrebbero studiate bene per riuscire a limitarle..altrimenti poi ti ritrovi a 30 anni come noi..che ancora cerchiamo rimedio a certe nostre insicurezze e paure...


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